lunedì 10 ottobre 2016

Doom - Recensione


Doomguy è tornato! Dopo la deriva survival-horror vista nel terzo episodio della serie, i ragazzi di id Software hanno deciso di fare un reboot del gioco riportandolo alla sua formula originale in tutta la sua grandiosa e violenta gloria: Le strade dell'Inferno stanno per ricevere una nuova pavimentazione, questa volta fatta di interiora di Demone...

Devo veramente spiegarvi cosa sono e cosa hanno rappresentato Doom e Doom II: Hell on Earth a cominciare dal 1993? C'è veramente chi non sa di cosa stiamo parlando? Non conoscere la questa serie è una gravissima lacuna, che non è giustificabile neppure con la scusa del "Io nel 1993 non ero ancora nato!". No, chiunque voglia chiamarsi Gamer deve necessariamente conoscere il gioco che ha creato la fortuna degli FPS, genere che anche a distanza di ben 23 anni ancora va per la maggiore. Se siete ignoranti in materia siete pregati di mollare qui la lettura di questa recensione e andare a documentarvi; non su Wikipedia, ma su GoG, dove potrete trovare i primi due episodi al prezzo di una pizza.


La trama di questo nuovo Doom e quasi un orpello decorativo del tutto privo di una vera utilità: Ci risveglieremo legati come salami su una sorta di antico altare in uno dei laboratori della base UAC sul pianeta Marte. Dopo esserci liberati, scopriremo che la base è stata razziata da un orda di demoni infernali che hanno massacrato o mutato in mostri tutti i membri del personale UAC. Una serie di registrazioni olografiche ci spiegheranno che tutta quella carneficina è opera di una scienziata pazzoide di nome Olivia Pierce, ricercatrice per l'UAC e al contempo leader di un culto satanico, la quale ha deciso di utilizzare la tecnologia UAC per aprire un portale tra questa dimensione e l'Inferno in modo che i demoni possano invadere il nostro mondo. Inutile dire che il nostro compito sarà impedire tutto questo ricacciando indietro l'orda infernale e chiudendo il portale.

Come dicevo poco sopra, il gioco riprende la formula originale dei primi due episodi, anzi, si può liberamente dire che questo non è altro che la riedizione in moderna del primo Doom: Tutta l'azione si svolge su grandi mappe non lineari di due ambientazioni diverse (la base UAC di Marte e l'Inferno) che dovremo girarci in lungo e largo per completare gli obbiettivi necessari. Alcune sezioni della mappa saranno accessibili solo tramite le classiche chiavi colorate (o teschi per le mappe Infernali) che troveremo girando. Non mancano ovviamente le aree segrete, inclusi alcune parti di livello del vecchio Doom, che saranno accessibili solo trovando ed utilizzando delle leve.


Il gioco in genere alterna momenti di azione frenetica, con un gran numero di mostri che vengono spawnati contro di noi a scaglioni di difficoltà incrementale, con momenti di relativa calma, che potremo invece utilizzare per esplorare l'area. I nemici sono quelli classici della serie: Dagli zombi ai Baroni Infernali, passando per Revenant, Cacodemoni e Hellknight. Ovviamente incontrerete anche i boss, come il Cyberdemone e lo Spider Mastermind. Una novità introdotta in questo episodio sono le Glory Kills: Dopo che avremo colpito un nemico a sufficienza, questo rimarrà stordito per qualche secondo e inizierà a lampeggiare. Colpendolo con un attacco melee durante tale periodo eseguiremo una spettacolare quanto sanguinolenta uccisione che inoltre provocherà lo spawn di Medikit e/o munizioni, utili per ricaricarci nei momenti più concitati.

Anche le Armi a nostra disposizione sono quelle classiche: Dalla semplice pistola al lanciarazzi, inclusa la doppietta e il BFG 9000. Pistola a parte, tutte le armi richiederanno munizioni (che troveremo sparse per i livelli) ma non necessiteranno di alcuna ricarica. Inoltre ciascuna di esse possiede 2 modalità di fuoco secondario che possono essere sboccate trovando i Doni di Servizio e potenziate utilizzando i Token di potenziamento che otterremo completando le sfide di ciascun livello o su i corpi delle Guardie di Elite, che si trovano in genere nelle aree segrete di ciascun livello. Anche la nostra armatura potrà essere potenziata (aumentando salute, corazza e quantitativo totale di munizioni trasportabili) trovando ed utilizzando le celle di energia Argent, anche loro quasi sempre nascoste in aree segrete.


Come in ogni Doom che si rispetti avremo a disposizione la famigerata Motosega. In questo episodio però essa sarà trattata come un arma speciale: essa squarta qualsiasi nemico con un solo colpo ma necessiterà di benzina per essere utilizzata. Non solo, ogni uccisione richiederà il consumo un certo quantitativo di benzina che dipende dalla resistenza del bersaglio: se avete meno carburante di quello necessario per un dato Demone la motosega non funzionerà. Una singola tanica basta per diversi Imp, un paio di Mancubus o un solo Barone Infernale. Rispetto agli altri tipi di munizioni le taniche di benzina sono piuttosto rare e quindi è bene utilizzare tale arma con giudizio.

Doom utilizza il novo motore id Tech 6 che nella versione PS4 offre una resa grafica decisamente inferiore a quella PC (e lo si nota in particolare dalle Texture leggermente sgranate e dalla bassa qualità dei modelli 3D), ma in compenso gira a cannone a 1080p senza scatti o incertezza alcuna. Inoltre l'implementazione del sistema di controllo è molto ben fatta, tanto che giocarci con il Pad è facile e intuitivo quasi quanto usare Mouse e Tastiera.


Devo ammettere che dopo la mezza delusione patita con Doom 3 ero scettico sulle capacità di id di sfornare un degno seguito per questa storica serie. Ma giocando questo nuovo Doom mi sono dovuto ricredere trovando un gioco con azione frenetica e ignorante, ma ben realizzato e soprattutto dannatamente divertente!

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