venerdì 18 maggio 2018

The Witcher 3: Wild Hunt - Recensione



Attenzione: Questa recensione contiene spoilers, sia sul gioco che su i romanzi da cui e' ispirato.

Nonostante la serie di romanzi che ne raccontano la storia sia stata scritta tra il 1990 e il 1999, la maggior parte di noi ha sentito nominare lo "strigo" Geralt di Rivia, ed il suo autore Andrzej Sapkowski solo dal 2007, anno in cui fu pubblicato The Witcher, primo capitolo di una splendida trilogia di giochi di ruolo action realizzati dai polacchi di CDProject, il cui successo ha fatto da traino alla popolarità dei romanzi dell'autore polacco, che finalmente (e meritatamente) hanno raggiunto il successo a livello mondiale. Con The Witcher 3: Wild Hunt, il cerchio si chiude e la storia di Geralt arriva alla sua conclusione.



La storia narrata nei 3 giochi e' infatti ambientata cronologicamente dopo il finale dell'ultimo romanzo della serie: La Signora del Lago, dove il destino di Geralt era lasciato appeso. In questo ultimo capitolo, la guerra tra l'Impero di Nilfgaard e i Regni del Nord e' ripresa e vede gli eserciti di Redania e Imperiale scontrarsi per il controllo del Velen. Dopo aver seguito nel prologo le tracce della Maga Yennefer di Vengerberg, da sempre il suo amore impossibile, Geralt e' condotto alla corte dell'Imperatore Emhyr var Emreis, dove riceverà l'incarico di ritrovare Ciri, o meglio Cirilla Fiona Elen Rianno, figlia della principessa Pavetta di Cintra e dello stesso Imperatore Emhyr, nonché figlia 'adottiva' di Geralt, che la ha addestrata per diventare un Witcher. Oramai quasi adulta, Ciri e' inseguita dagli spettrali cavalieri della Caccia Selvaggia a causa del fatto che lei e' l'erede del retaggio elfico del Sangue Antico di Lara Dorren, cosa che le conferisce il potere di viaggiare attraverso il tempo e le dimensioni. Geralt si metterà dunque sulle tracce della ragazza, per trovarla ed aiutarla a compiere il suo destino, qualsiasi questo sia.


Il gameplay del gioco rimane Action come nei due capitolo precedenti, ma questo ultimo atto, i ragazzi di CDProject, hanno scelto il modello Open-World: Il mondo di gioco sarà infatti composto da 4 enormi macro-mappe, all'interno delle quali saremo liberi di gironzolare per seguire le quest principali e secondarie, ma anche di dedicarci ad altre attività secondarie come i Contratti da Witcher, le cacce al tesoro, gare di corsa a cavallo o incontri di lotta. Nel gioco c'è talmente tanta roba da fare che il tempo necessario al completamento di tutto il completabile e' di diverse centinaia di ore, e del resto per la mia run, dove diverse cose le ho tralasciate, e' durata ben 72 ore... Le mappe hanno ambientazioni variegate: si va dalle campagne del Velen, alle magnifiche città di Novigrad e Oxenfurth, fino alle atmosfere nordico/vichinghe delle isole Skellige. Un sistema di variazione delle condizioni meteo, unita ad una IA degli NPC ben scritta contribuisce a renderlo "vivo" in maniera molto convincente.


Data la dimensione del mondo di gioco, gli spostamenti avvengono prevalentemente a cavallo di Rutilla, (nome di tutti i destri posseduti da Geralt), sulla cui sella potremo, alla bisogna, anche combattere. Avremo a disposizione anche barche per raggiungere posizioni raggiungibili solo via mare. Indipendentemente dal mezzo usato, il tempo per raggiungere una determinata posizione può essere considerevole. Lo si può accorciare usando il viaggio rapido, ma questo, per scelta stessa degli autori del gioco, e' possibile solo tra due punti di viaggio (indicati da un segnalino verde sulla mappa), i quali devono essere stati trovati in precedenza. Questa e' una limitazione forte, ma che può essere aggirata tramite un semplice cheat, se proprio non siete amanti delle lunghe cavalcate.


La cosa più incredibile del gioco e' la qualità con cui sono scritte le quest: indipendentemente che si tratti di una main o di una secondaria troveremo praticamente sempre una trama ben scritta, con dialoghi articolati con molto spesso scelte e soluzioni multiple, con alcune delle prime che si rifletteranno sul finale. Molto spesso ci troveremo a dover compiere delle vere e proprie "investigazioni" usando i sensi di Witcher di Geralt, potere che gli consente di evidenziare gli oggetti importanti, le tracce lasciate dalle creature e anche seguire gli odori. L'investigazione e' fondamentale nei contratti da Witcher, quanto consente di identificare il tipo di mostro che andremo ad affrontare e poterci quindi preparare al meglio usando il nostro Bestiario, che contiene suggerimenti sul come affrontare ciascun mostro e su quali pozioni conviene preparare ed usare per lo scontro.


Come sappiamo Geralt e' un Witcher, un essere umano mutato tramite la magia per combattere creature mostruose e non usando il potere dei segni magici e le due spade che porta dietro la schiena: una di acciaio, per gli esseri umani e gli animali, ed una d'argento per le creature mostruose. Il combattimento ha quindi una importanza fondamentale ma molto spesso potremo evitare gli scontri proprio grazie al segno Axii, che permette di ipnotizzare le menti semplici (cit.) e obbligarle ad assecondare il nostro volere, sempre se avremo sviluppato tale abilità a dovere. Gli scontri avvengono in maniera Action, con noi che ci troveremo a colpire (avremo a disposizione un attacco veloce ed uno forte), parare, schivare e usare il potere dei segni alla bisogna.


Combattendo e risolvendo quest, il nostro Geralt accumulerà (lentamente) punti esperienza, i quali lo porteranno a salire di livello e quindi alla possibilità di spendere punti abilità su ben cinque alberi diversi (combattimento, segni, alchimia, mutageni e abilità generali). Scegliere cosa potenziare in maniera oculata ha ripercussioni sul gioco stesso, vedi il caso del segno Axii di cui vi ho parlato sopra. Come nei giochi precedenti il crafting e' presente sotto forma di possibilità di creare pozioni, armi ed armature, previo il recupero dei progetti, che possono essere trovati esplorando o acquistati.


Come da tradizione, il nostro strigo potrà fare strage di cuori di fanciulle nei bordelli di Novigrad (troppo facile) o conquistandosi i favori e le grazie di diverse Dame e Maghe, come appunto Yennefer e Triss Merigold (ma attenzione questo caso l'infedeltà può costare caro). Premio per le nostre fatiche, (perché a parte il caso dell "mercenarie " dei bordello, la seduzione richiede lo svolgimento di alcune quest e delle risposte corrette durante i dialoghi) saranno alcune scene di nudità assortita e sesso non esplicito.


La tecnica realizzativa del gioco e' eccellente: il paesaggio e' una chicca per gli occhi, così come le animazioni facciali e la qualità dei modelli. Il tutto per altro gira con un frame rate notevole. Gli unici difetti che devo segnalare sono alcune compenetrazioni di poligoni (ma di poco conto) e un sistema di controllo che ogni tanto tende ad impastarsi ed avere qualche incertezza, che comunque non compromette l'esperienza di gioco.


Tirando le somme, The Witcher 3: Wild Hunt e' un gioco a dir poco sontuoso, ben meritevole del vostro tempo (e denaro) e meritevole di un posto di prestigio nell'olimpo dei grandi giochi di ruolo. Da prendere e giocare senza se e senza ma.




Nessun commento:

Posta un commento