martedì 15 agosto 2017

Divinity: Original Sin - Enhanced Edition - Recensione


Premessa: Larian Studios e' una software house belga famosa per sfornare eccellenti RPG old-school ma anche per la tendenza a renderli parecchio difficili. Divinity: Original Sin non fa eccezione ed e' un titolo che a tratti può risultare molto frustrante, specie per chi non e' abituato ad affrontare un gioco che non e' fatto per mettervi in difficoltà ma poi lasciarvi vincere, come la maggior parte dei titoli odierni. Se quindi siete in cerca di divertimento e relax, questo NON e' il titolo che fa per voi, inutile che ci perdiate tempo.

In Divinity: Original Sin (D:OS) vestiremo i panni di due Cacciatori di Sorgente, ovvero degli agenti incaricati di scovare ed eliminare gli Origomanti, i maghi specializzati nell'uso della magia della Sorgente. I nostri due eroi, che potremo personalizzare in toto all'inizio del gioco, saranno inviati nella città di Cyseal per indagare sull'omicidio di uno dei consiglieri cittadini su invito del mago Arhu, il quale sospetta che dietro l'assassinio ci sia proprio la mano Origomanti. Ma come ben presto scopriremo dietro a questa sordida vicenda si nasconde ben altro...
L'intera vicenda costituisce il prequel degli avvenimenti narrati in Divine Divinity e Beyond Divinity, i primi due titoli della serie Divinity pubblicata da Larian rispettivamente nel 2002 e 2004. Di fatti chi ha già giocato ai titoli precedenti incontrerà alcuni personaggi familiari come il mago Zandalor.


D:OS e' un RPG old-school con sistema di combattimento a turni ed esplorazione libera con mondo di gioco diviso in macro-aree (4 in totale) di discrete dimensioni e divise da caricamenti. L'esplorazione in questo gioco riveste un ruolo fondamentale visto che, come da tradizione Larian, le quest più interessanti e divertenti del gioco si incontrano proprio bighellonadno liberamente (o quasi) per la mappa. Del resto gli sviluppatori si sono sbizzarriti a sparpagliare quest secondarie o anche solo segreti da cercare praticamente ovunque. Va pero' detto che ciascuna mappa e' divisa in ideali zone con difficoltà differente e che non scala con il livello dei nostri protagonisti. E' quindi consigliabile di prepararsi adeguatamente prima di andare all'avventura, pena il prendere un sacco di mazzate e un mucchio di tempo speso a caricare vecchi salvataggi.

Il combattimento a turni e' al contempo la croce e la delizia di questo gioco: da un lato avremo a che fare con una IA agguerrita che userà tutte le abilità dei suoi sgherri in campo, dall'altro quella stessa IA spesso entra in strani loop di azioni che ci impediscono di vincere in vari modi. Potrei fare diversi esempi ma mi limito a citare il caso del chierico che continua a curare e/o resuscitare i nemici e che e' quasi impossibile da uccidere perché continua a  fuggire a destra e sinistra per la mappa. Questo, unito alla intrinseca alta difficoltà degli scontri, ad un ruleset di combattimento spesso un po' confuso (non ho mai capito perché in alcuni momenti ciascun personaggio del party poteva eseguire 2/3 attacchi per turno e in altri, nelle medesime condizioni solo 1) e ad un paio di scelte di design opinabili (per attaccare un nemico dovete cliccare sulla sua sagoma, ma questi tendono a muoversi spesso e un click a momento sbagliato può diventare un comando di movimento invece che di attacco, con conseguenze a dir poco nefaste) francamente rovinano l'esperienza di gioco.


La difficoltà dei combattimenti (e non) merita un piccolo approfondimento: I Larian si ispirano apertamente ai vecchi RPG degli anni 80 e 90, dove il livello di sfida era parecchio più alto rispetto allo standard attuale, ma nei loro titoli tendono ad esagerare e non solo per quel che concerne gli scontri. Non voglio spolierare troppo, ma nella quest principale hanno inserito un paio di punti che sono relativamente facili se avete sviluppato determinate caratteristiche e/o possedete un certo equipaggiamento e quasi impossibili (o per lo meno una lunghissima serie di try-fail-retry) in caso contrario. Nel finale poi, come già capitato in titoli precedenti (ad esempio in Divine Divinity) la difficoltà dei combattimenti tende ad aumentare vertiginosamente: Lo scontro col boss finale e' stato per me un autentico delirio.

A parziale consolazione di tutto questo ci sono pero' ottime possibilità di Crafting, una grande interattività con l'ambiente (provate a lanciare una freccia incendiaria su una pozza di veleno) e uno splendido sistema di caratterizzazione morale dei nostri due protagonisti, (ai quali potremo affiancare altri due eroi portando il gruppo ad un totale di 4 elementi), che spesso li porterà in conflitto di idee tra loro. Questi conflitti saranno risolti tramite il mini-gioco della Morra Cinese, il cui esito e' pero' influenzato dal punteggio delle caratteristiche stesse dei due contendenti: Se ad esempio uno dei due contrappone, ad esempio, la Logica con punteggio 4, contro la Persuasione dell'altro a punteggio 2, il primo per ogni vittoria nella morra otterrà 4 punti mentre il secondo solo 2. Chi per primo raggiungerà i 10 punti  vincerà la disputa e deciderà la linea di condotta da tenere. Questo semplice ed ingegnoso sistema e' utilizzato anche per far ragionare gli NPC e ottenere determinati risultati senza dover combattere o ricorrere ad altri stratagemmi.



Dal punto di vista tecnico il gioco offre una grafica semplice e pulita con al contempo un ottimo impatto visivo anche senza avere modelli 3D e Texture ad altissima risoluzione (lo si nota in particolare zoomando su i personaggi). Ciò nonostante il motore sembra comunque essere un po' troppo pesante e sul mio sistema ha faticato a tenere i 60fps: nelle situazioni più concitate ho osservato cali anche di 20-30 fps! Ottimi gli effetti grafici come le esplosioni, il gas e gli incantesimi, mentre decisamente pessima e' la gestione della telecamera che ai bordi della mappa tende ad alzarsi (probabilmente per nascondere la parte esterna) e che durante i combattimenti continua a ri-centrarsi sul personaggio attivo dopo ogni sua azione, cosa che genera un fastidioso effetto di "sballottamento" della visuale.

La versione Enhanced alla quale ho giocato e' stata rilasciata circa un anno dopo la versione originale (detta "Classic" dalla comunità) ed introduce più di 13000 miglioramenti in termini di contenuti, Gameplay, meccaniche di gioco e ovviamente anche improvements grafici. Per chi fosse curioso, sulla fan-wiki del gioco e' disponibile una lista esaustiva di tutti i cambiamenti introdotti.


Tirando le somme, D:OS non e' un titolo per tutti: pur essendo un gioco affascinante, realizzato con tutti i crismi richiesti dagli RPG classici, la sua eccessiva difficoltà, spesso amplificata da alcuni difetti di design lo rendono un osso duro da digerire, specie per chi nel gioco cerca il relax dopo una dura giornata di studio o lavoro. Per quanti invece non si lasciano scoraggiare dalle sfide ardue allora D:OS sarà una avventura indimenticabile.


Nessun commento:

Posta un commento