sabato 28 gennaio 2017

Diablo 3: L'Oscuramento di Tristram - Recensione


E' probabile che nel momento in cui leggerete queste righe l'Oscuramento di Tristram non sarà più disponibile in quanto evento a tempo legato alla Patch 2.4.3 di Diablo 3 e alle celebrazioni per il Ventesimo Anniversario della serie. Per tanto, il portale che conduce alla avventura in questione sparirà a fine gennaio. Mi scuso quindi per il colpevole ritardo con il quale sono andato a giocarmelo, sperando che questa mini recensione torni utile in futuri (sia mai che alla Blizzard decidano di rendere l'area nuovamente accessibile).

Ne l'Oscuramento di Tristram, gli sviluppatori di Blizzard hanno ricreato il dungeon del primo Diablo all'interno di Diablo 3, riproponendo inoltre tutti i mostri originali (inclusi i boss e demi-boss), le quest (non tutte in verità), la colonna sonora e molti degli oggetti originali del gioco, come il Griswold's Edge, l'Arkaine's Valor e l'Undead Crown. L'intento e' stato ovviamente quello di far provare l'esperienza di giocare a Diablo 1 a quei player che magari 20 anni fa non erano ancora nati e al contempo offrire uno struggente amarcord a chi invece, come me, 20 anni fa c'era e ha passato pomeriggi e nottate davanti a quell'incredibile gioco.

Girando su Diablo 3, l'Oscuramento di Tristram ne utilizza il motore di gioco, ma per rendere l'esperienza più realistica alla Blizzard hanno pensato bene di applicare  un filtro grafico che da un effetto vintage-pixelloso alle immagini: Un esempio di quello di cui stiamo parlando lo potete vedere nei due screenshot qui sopra, che ritraggono la stessa area (le rovine della vecchia Trisrtam) senza (a sinistra) e con (a destra) il filtro applicato.

Per accedere all'avventura e' caldamente consigliato di creare un personaggio nuovo e iniziare una partita in modalità Avventura (in modalità Campagna l'area di gioco non sarà accessibile). Da li basterà raggiungere le rovine della vecchia Tristram, dove, nella zona centrale, troverete un portale azzurro che vi condurrà in una versione "alternativa" della stessa area, dalla quale potrete accedere alla cattedrale e da li al dungeon che ci interessa.

Il dungeon di gioco e' strutturato esattamente come nel primo Diablo e comprende 16 +1 livelli divisi in 4 gruppi, che nel gioco originale erano indicati come la Cattedrale, le Catacombe, le Caverne e l'Inferno, in base allo stile della architettura dei luoghi. Ne l'Oscuramento di Tristram il tutto viene genericamente indicato come Il Labirinto, (perdendo a mio avviso un po' del fascino originale). In alcuni  troverete inoltre dei sotto-livelli, in genere sono ambientate delle quest speciali, come quella dedicata al Re scheletro Leorich o alla Sala delle Ossa: consiglio caldamente di fiondarcisi dentro, anche perché li si trovano molte delle quest più interessanti del gioco.

Come già detto, il Labirinto e' popolato dagli stessi mostri del gioco originale, compresi boss e semi bossi. Troverete (o ri-troverete) quindi ad aspettarvi il Macellaio, Il Re Scheletro, l'Arcivescovo Lazrus e ovviamente Diablo, qui chiamato semplicemente il Signore Oscuro (il cui modello pero' non e' quello usato in Diablo 1 ma quello di Diablo 2). Tutti da affrontare ed abbattere per raccogliere esperienza e tonnellate loot interessante, con molti oggetti del gioco originale ricreati per l'occasione.

Nonostante il restyling grafico e l'ambientazione retro' ricostruita, valgono ancora le meccaniche di Diablo 3 in modalità avventura. In particolare,  non si può salvare (uscire dalla partita significa dover ricominciare da zero) . Detto questo pero' per arrivare faccia a faccia con Diablo bastano un 2 orette e mezzo circa di gioco a livello di difficoltà normale, quindi potete farcela tranquillamente senza troppo sbattimento.

Concludendo, pur non introducendo nulla di nuovo (ne di permanente) al Diablo 3, Oscuramento di Tristram e' stata una simpatica chicca che gli sviluppatori hanno voluto inserire nel gioco per festeggiare il ventennale della serie e che mi ha permesso di tornare a respirare le atmosfere di quello che a mio avviso e' stato uno dei giochi più affascinanti a cui ho avuto la fortuna di giocare. A chi ha potuto approfittarne vanno le mie congratulazioni, per gli altri spero che Blizzard decida di riproporre la possibilità di accedere all'area di gioco in futuro, magari in maniera permanente.

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