giovedì 1 febbraio 2018

Rise of the Tomb Raider - Recensione


Ammetto che per capire realmente questo Rise of the Tomb Raider ho dovuto giocarmi subito dopo anche Tomb Raider 2013, primo titolo del nuovo corso della serie con Lara Croft 2.0, non piu' bomba sexy e letale, ma giovane ed inesperta archeologa di primo pelo. Tralasciando i motivi per quali ho giocato i due titoli in ordine inverso, la cosa mi ha permesso di vedere ed apprezzare il lavoro fatto da Crystal Dynamics per incanalare il reboot della serie su binari che idealmente portano coerentemente verso il vecchio corso delle cose, anche se le credo sia necessario rassegnarci al fatto che le iconiche "tettone" di Lara sono irrimediabilmente andate perdute... 😢

I più attenti avranno notato che i semi di RotTR sono stati piantati già nel finale di TR2013, dove si fa riferimento sia alla nuova avventura di Lara che agli avversari che si sarebbe trovata ad affrontare: dalle vicende di TR2013 e' passato un anno e Lara, che ha provato a raccontare la sua avventura alla comunità archeologica internazionale e' stata bollata come una "folle visionaria" esattamente come suo padre, il quale era arrivato al suicidio proprio a causa del discredito ottenuto per le sue teorie "fantasiose". Ma proprio a seguito della terrificante avventura sull'isola di Yamatai la nostra giovane archeologa e' adesso convinta che il padre non fosse affatto pazzo ed e' fermamente determinata a dimostralo e riabilitarne la figura agli occhi della comunità. Per farlo, si lancerà alla ricerca della tomba del Profeta di Costantinopoli e della perduta città di Kitez. Ma ovviamente le cose non sono mai semplici: Lara si troverà di fronte la Trinità, una antica e potente organizzazione segreta che da secoli cerca la tomba del Profeta per distruggerla e cancellarne per sempre il ricordo.

Il gameplay di RotTR riprende le stesse meccaniche viste in TR2013 migliorandone ed espandendone diversi aspetti: siamo sempre di fronte ad un gioco tutto sommato lineare ma al quale sono state aggiunti alcuni elementi di non-linearità, come la libera esplorazione delle aree principali e qualche missione secondaria. E' stata decisamente migliorata l'interazione con l'ambiente anche in funzione del fatto che l'equipaggiamento di Lara si e' arricchito di diverse possibilità interessanti: arco e piccozza restano ancora i due strumenti principali, ma il primo adesso potrà essere usato assieme alla corda per abbattere barriere leggere, inoltre avremo a disposizione diversi tipi di frecce: incendiarie, velenose, esplosive e da arrampicata. La piccozza inoltre, sempre con la corda, potrà essere trasformata in un rampino ed usata per arrampicarsi o lanciarsi a mo' di liana per superare burroni o altri ostacoli.

Decisamente migliorata anche la fase di raccolta delle risorse, non più legate al miglioramento dell'equipaggiamento ma necessarie per produrre beni di consumo come frecce o esplosivi. Un altra caratteristica interessante (ma a mio modo di vedere fruttata poco) e' che Lara adesso potrà apprendere e migliorare la conoscenza di lingue come Greco antico, Russo e Mongolo leggendo e traducendo documenti ed iscrizioni trovate in giro per la mappa, cosa che le permetterà di localizzare tesori e segreti.

La quantità di puzzle ambientali (e non) presenti nel gioco e' aumentata, cosi; come la loro difficoltà (evviva!) rispetto a TR2013. Permangono le tombe opzionali, dove a mio modo di vedere il gioco da' il meglio di se proprio grazie al fatto che finalmente si torna a respirare una atmosfera molto simile ai vecchi Tomb Raider.

Merita una nota speciale l'analisi della Lara che troveremo nel gioco: pur essendo ancora ben lontana da quella che abbiamo amato nei vecchi titoli della serie, la "ragazzina" dopo TR2013 e' decisamente cresciuta ed e' adesso molto più consapevole delle sue possibilità. E nel corso dell'avventura crescerà ancora, mano a mano che con i punti abilità ottenuti sbloccheremo nuove caratteristiche. 

Anche il lato tecnico del gioco e' decisamente migliore rispetto all'episodio precedente, grazie a texture e modelli decisamente più dettagliati e ad un motore che fa girare il tutto senza sbavature. Ancora molto buono il doppiaggio italiano.

RotTR e' un gran passo avanti rispetto a TR2013, nonostante abbia ancora qualche difetto. Se questa e' la strada che Crystal Dynamics ha deciso di intraprendere allora anche io che sono un fan talebano della vecchia Lara posso guardare con fiducia al futuro della serie.

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