martedì 24 dicembre 2019
Call of Duty: Modern Warfare (2019) - Recensione
Nel 2007 Call of Duty 4: Modern Warfare fu il primo titolo della serie ad abbandonare gli scenari della seconda guerra mondiale per spostarsi ai giorni nostri, inaugurando al contempo una delle più apprezzate sotto-serie dell'intero brand. Seguendo la moda attuale (non si inventa più nulla, si ricicla l'usato sicuro), Activision-Blizzard ha deciso per il reboot della serie, cercando di mantenere i suoi elementi chiave ed i suoi protagonisti, primo fra tutti, l'iconico Capitano Price.
In realtà, giocando al campagna fino in fondo scoprirete che Call of Duty: Modern Warfare, piu' che un reboot potrebbe essere considerato come una sorta di un prequel a CoD4, ma non voglio spoilerare troppo (per ora) e mi limito ad introdurvi la trama: e' il 2019 e una squadra di forze speciali si sta infiltrando in un complesso militare russo in Urzikstan per sottrarre ad Ivan un carico armi chimiche particolarmente pericolose.
La missione sembra essere coronata da successo, ma proprio sul più bello tutto va a meretrici a causa dell'intromissione di un gruppo di guerriglieri sconosciuti che riesce a sottrarre il mortale carico ai Marines. Nel tentativo di recuperare nuovamente il gas, la CIA cerca l'aiuto del SAS e di Price, ma dopo neanche 24 ore un attacco terroristico di matrice estremista mette a ferro e fuoco il centro di Londra. Il sanguinoso attentato viene rivendicato da Omar Sulaman, detto il Lupo, leader di Al-Qatala, un gruppo terroristico Urziko. Sono loro che hanno sottratto le armi chimiche alla CIA? Il compito di scoprire la verità e sventare la minaccia a suon di proiettili 5,56 toccherà a noi.
Dopo la delusione della mancanza di una campagna single nell'ultimo Black Ops attendevo con ansia questo nuovo capitolo sperando nel ritorno dei "fasti" di CoD4 e CoD:MW2, in termini di storia appassionante e colpi di scena. Sotto questo punto di vista CoD:MW non mi ha affatto deluso: la tensione rimane alta dall'inizio alla fine. Da notare il fatto che molte delle situazioni presentate nei vari livelli richiamano alla memoria diversi capitoli dei 3 precedenti MW.
Analizzando il gameplay del gioco, CoD:MW ovviamente ha ancora come piatto principale i violenti scontri a suon di proiettili contro schiere di nemici incarnando diversi protagonisti. A variare l'azione ci sono, fra le altre cose, un paio di sezioni stealth, una in particolare in cui dovremo controllare una giovanissima Farah Karim (la leader dei ribelli Urziki che si oppongono all'occupazione russa) mentre cerca di fuggire dal massacro della sua gente ad opera dei russi.
Quella e' a mio avviso la parte meno divertente di tutto il gioco ma e' forse una delle più peculiari in quanto mostra il fulcro "morale" di CoD:MW, ovvero il presentare l'orrore della guerra dal punto di vista dei civili e il fatto che il confine tra bene e male e' spesso talmente labile da rendere quasi impossibile capire quando lo si sta attraversando.
Il gioco ha un buon comparto tecnico: la qualità dei rendering e' molto buona, così come le animazioni. L'unico effettivo difetto che ho riscontrato nel giocarlo e' una serie di blocchi e cali di frame rate durante la riproduzione delle scene animati (realizzate col motore del gioco), problema che probabilmente ad oggi e' stato risolto (ricordo che ci ho giocato praticamente al day-one). A parte questo difetto, tutto il resto ha girato in maniera discreta.
Concludendo, sebbene non ci sia nessuna grossa novità rispetto al passato,m Call od Duty: Modern Warfare a me e' piaciuto. Non posso dire che sia il miglio CoD uscito ma giocarlo mi ha divertito parecchio. Sara' il primo capitolo di una nuova serie di titoli Modern Warfare? Saremo a vedere, le premesse perché ne venga fuori qualcosa di molto buono.
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