mercoledì 7 agosto 2019

DCS World - Recensione


Tra gli anni 80 e i primi 90 i simulatori di volo erano uno dei generi di videogiochi più main-stream: tra titoli "terrestri" (sia militari che civili) e spaziali, gli amanti del volo virtuale avevano solo l'imbarazzo della scelta tra un F-15 Strike Eagle 2 e un Falcon 4.0. L'arrivo dell'era delle console e la conseguente semplificazione dei giochi ha segnato l'inizio del tramonto del genere, che oggi e' ridotto ad una nicchia di appassionati, i quali pero', grazie alle moderne tecnologie, possono godere di un prodotto meraviglioso: Digital Combat Simulator World, o più semplicemente DCS World.

Le origini di DCS World risalgono al 2003, quando la software house russa Eagle Dynamics pubblicò assieme ad Ubisoft Lock On: Modern Air Combat (LOMAC), titolo di simulazione che permetteva ai giocatori di controllare 6 modelli di caccia tra sovietici e americani (A-10A "Thunderbolt 2", F-15C "Eagle", Mig-29 "Fulcrum", Su-25 "Frogfoot", Su-27 "Flanker", Su-33 "Flanker-D") ed affrontare diverse campagne ambientate nella regione del Caucaso.


DCS World nasce appunto partendo da LOMAC (in versione aggiornata con l'espansione Flaming Cliffs nel 2005) trasformandolo in un gioco a base free to play, orientato sia al gioco singolo che multiplayer con architettura "sandbox" modulare: La piattaforma base (che permette di volare con 2 aerei) e' infatti scaricabile e giocabile liberamente 100% free of charge da Steam o direttamente dal sito del gioco. E' poi possibile acquistare nuovi caccia, mappe di gioco e campagne come moduli separati, prodotti anche da aziende terze, permettendo quindi di personalizzare l'esperienza di gioco secondo i nostri gusti in fatto di aeroplani.

Il "parco macchine" attualmente include aerei ed elicotteri che vanno dalla seconda guerra mondiale a quelli introdotti negli anni 70/80, passando per velivoli usati nei conflitti in Corea e Viet-Nam. La tendenza generale e' quella di introdurre macchine oramai ritirate dal servizio o in linea presso le varie aeronautiche militari già da molto tempo per questioni di realismo: e' infatti più facile reperire la documentazione tecnica di tali mezzi, anche quella in origine segreta, piuttosto che quella dei più moderni e poter quindi implementare un aereo virtuale simulandone fino all'ultimo bullone il modello di volo, le procedure e il sistema d'arma.


Viene da se che i moduli di DCS World hanno quindi un altissimo livello di realismo e richiedono al pilota virtuale un discreto ammontare di ore di studio e pratica per imparare a controllarli al meglio: giusto per dare un idea, il manuale dell'A-10C e' un mattone di 670 pagine! Esiste pero' una serie di caccia a "modello-semplificato" che sono derivati da quelli del LOMAC originale, molto meno complicati da maneggiare pur senza rinunciare ad un ottimo livello di simulazione. A mio avviso, questi sono il punto di partenza ideale, ed economico, per imparare a maneggiare un simulatore come questo.

La piattaforma base del gioco e' in continua evoluzione tecnologica in tutti i suoi aspetti. Tutti i moduli dispongono di un abitacolo virtuale a 6 gradi di libertà, ovvero vi sarà possibile ruotare la testa non solo nei classici su, giù, sinistra destra ma anche inclinarla di lato o spostarla in avanti, indietro o lateralmente esattamente come può fare un pilota vero dentro il suo caccia. E' a questo punto quasi pleonastico dire che il gioco supporta nativamente i visori VR come Oculus Rift e HTC Vive, cosi come anche dispositivi per il tracciamento della testa come il TrackIR, (che sto usando per giocare con estrema soddisfazione).

Ma VR e TrackIR sono solo la punta scintillante di un grande iceberg: il modello fisico del volo e' estremamente realistico e richiede di capire bene le caratteristiche di volo del proprio caccia e di imparare a gestire l'energia in manovra se non si vuole stallare ogni 3 x 2 e/o ritrovarsi a fare il bersaglio per il nemico: se siete veterani di Ace Combat non crediate quindi di poter fare le stesse manovre al limite dell'impossibile anche in DCS World. Per venire incontro ai piloti neofiti esiste anche una modalità arcade che semplifica un poco la vita, almeno per quel che riguarda l'avionica. Personalmente sconsiglio di utilizzarla in quanto va a sovrapporsi e a nascondere diverse funzionalità dell'avionica che invece vale la pena di imparare ad usare fin da subito, anche sbattendosi un po'.


Il gioco dispone di una corposa componente multiplayer, che vi permetterà di affrontare in duello piloti online di tutto il mondo e/o cooperare con loro per completare missioni di attacco contro altri aviatori umani o controllati dall'intelligenza artificiale. Se invece siete amanti del gioco in solitaria, potrete cimentarvi un una delle tante campagne disponibili: in genere tutti i moduli vengono accompagnati da una campagna o per lo meno da una serie di missioni di addestramento e/o combattimento, potrete poi acquistarne altre come moduli aggiuntivi. In genere queste ultime sono dedicate ad un particolare aereo e tra le più gettonate ci sono quelle relative all'esercitazione Red Flag, che potrete affrontare sia come studente che come istruttore a bordo dei caccia dello squadrone "Aggressors" (e qui e' subito Top Gun!).

Per gli amanti delle statistiche, il gioco permette di creare il nostro pilota virtuale e registrarne l' attività di volo ed i risultati conseguiti su i vari aerei del gioco. E' possibile ovviamente personalizzarne il nome, il call-sign, (ovvero il nome di battaglia), e il ritratto, scegliendolo da una lista di immagini predefinite o importandone una nostra. Potremo anche decidere la nazione e il reparto di appartenenza: per noi del Bel Paese potremo scegliere tra i vari reparti dell'Aeronautica Militare o dell'Aviazione Navale, incluse le celeberrime Frecce Tricolori! Personalmente ho scelto, per ragioni storiche, il glorioso "Cavallino Rampante" del 4to Stormo Caccia.

Il comparto grafico e audio del gioco sono eccezionali ma tale qualità si paga a prezzo di richieste hardware alte. I requisiti sono i seguenti (copy&pasta dal sito del gioco):
  • Minimum system requirements (LOW graphics settings): OS 64-bit Windows 7/8/10; DirectX11; CPU: Intel Core i3 at 2.8 GHz or AMD FX; RAM: 8 GB (16 GB for heavy missions); Free hard disk space: 60 GB; Discrete video card NVIDIA GeForce GTX 760 / AMD R9 280X or better; requires internet activation.
  • Recommended system requirements (HIGH graphics settings): OS 64-bit Windows 8/10; DirectX11; CPU: Core i5+ at 3+ GHz or AMD FX / Ryzen; RAM: 16 GB (32 GB for heavy missions); Free hard disk space: 120 GB on Solid State Drive (SSD); Discrete video card NVIDIA GeForce GTX 1070 / AMD Radeon RX VEGA 56 with 8GB VRAM or better; Joystick; requires internet activation.
  • Recommended VR systems requirements (VR graphics settings): OS 64-bit Windows 8/10; DirectX11; CPU: Core i5+ at 3+ GHz or AMD FX / Ryzen; RAM: 16 GB (32 GB for heavy missions); Free hard disk space: 120 GB on Solid State Drive (SSD); Discrete video card NVIDIA GeForce GTX 1080 / AMD Radeon RX VEGA 64 or better; Joystick; requires internet activation.
E' interessante notare come il gioco richieda 16 o anche 32 giga di RAM per girare e a mia memoria questo e' l'unico titolo con tale richiesta. Il mio PC, che pur e' in perfetta linea con i requisiti richiesti per i dettagli HIGH ogni tanto presenta dei cali di frame rate e alcuni sporadici freeze temporanei. Nulla che rovini o degradi l'esperienza di gioco, ma comunque e' consigliabile scaricare e provare il gioco con gli aerei gratis inclusi per testarne le performance sul proprio sistema.


DCS World e' un gioco per molti, ma non per tutti: anche se scegliete di mettervi al comando di un aereo a modello di implementazione semplificato, vi sarà comunque richiesto un tempo che va dalle 3 settimane ad un mesetto abbondate di studio della documentazione e pratica di volo per imparare a controllare il caccia e la sua avionica prima di essere pronti ad affrontare una campagna, tempo che sale a diversi mesi / un anno per i caccia con modello più complesso come l'A-10C o l'F/A-18C. Il non farlo significa una miriade di insuccessi e un sacco di frustrazione.

Ma oltre che passione e dedizione per il mondo del volo simulato, DCS World richiede anche un discreto esborso economico: oltre ai moduli, (il cui costo può essere comunque tamponato approfittando delle frequenti campagne di sconti),  per girare bene ad alto livello di dettaglio il gioco richiede una macchina gaming di tutto rispetto e soprattutto un joystick da simulazione HOTAS, aggeggio il cui costo può variare dalle 150 alle 400 euro a seconda del modello.

Di conseguenza, anche se DCS World e' qualcosa di semplicemente meraviglioso, non buttatevi su di lui a cuor leggero, specie se siete ad esperienza zero nel genere: prima di ordinare il Joystick e il modulo dell'F-14 Tomcat date una occhiata al gioco base e fate un po' di pratica con i due aerei in dotazione. Molto meglio fare cosi' che spendere (tanti) soldi per qualcosa che potrebbe non essere nelle vostre corde.

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