martedì 24 luglio 2018

Dying Light: The Following - Recensione


Quale e' la ricetta per una buona espansione? Allungare l'esperienza di gioco mantenendo tutto il buono della campagna base e al contempo nuovi contenuti, altrimenti il risultato sarà l'ennesimo "more of the same" a rischio noia. Con Dying Light: The Following, Techland e' riuscita pienamente nell'intento, per altro cambiando quasi del tutto l'impostazione del gioco.

DL:TF va' a mettere il "tombale" (mai espressione fu più azzeccata) sulla vicenda di Dying Light: Kyle Crane e' ancora ad Harran e assieme ai  suoi compagni della Torre sta lottando per sopravvivere all'apocalisse zombie che si e' abbattuta sulla città. Le scorte di antizin si stanno esaurendo, ma una nuova speranza arriva assieme ad un uomo ferito che prima di morire racconta di una comunità di persone che vive fuori della città e che e' immune al virus che ha trasformato la gente in un orda di non-morti grazie alla protezione di una setta religiosa guidata da una misteriosa "Madre". Seguendo la mappa dell'uomo, Kyle raggiungerà la zona rurale dove vivono i seguaci della madre con il compito di investigare sul misterioso culto e scoprire il segreto della loro cura.


L'azione di The Following si svolge in una nuova macro area fatta di campi e piccoli insediamenti. Proprio per adattare il gioco alla nuova conformazione della mappa, l'elemento distintivo della campagna base, ovvero il parkour, viene abbandonato in favore della possibilità di mettersi al volante di una potente buggy, che ovviamente potremo personalizzare e modificare a piacimento usando lo stesso sistema di crafting già visto in precedenza.


Proprio per valorizzare il nostro veicolo, nel corso della campagna dovremo percorrere alla guida lunghi tratti di strada, lungo i quali incontreremo sfide di varia natura: da quella di velocità alla più ovvia e divertente di tutti, che ci vedrà impegnati ad investire gli infetti come in un Carmageddon qualunque (gli sviluppatori hanno inserito un trofeo dedicato a questa attività).


E' stato inoltre inserito un nuovo albero delle abilità dedicato alla guida, che funziona con le medesime modalità viste nel gioco base: guidando e compiendo azioni come salti o investimenti si accumula esperienza specifica che vene convertita in punti abilità da spendere nel nuovo albero delle skill.


Permane il ciclo giorno-notte, con la presenza di infetti più aggressivi e pericolosi durante le ore notturne, sebbene l'uso della buggy vada praticamente ad annullare quella sensazione di continuo pericolo che si avvertiva nel gioco base: i Notturni non possono tenere il passo del nostro veicolo lanciato a tavoletta, e, soprattutto, possono essere tranquillamente investiti ed eliminati senza colpo ferire.


Tra quest principale e secondarie DL:TF va' ad aggiungere altre 15/20 ore di gioco a Dying Light, oltre che il finale della storia. Lo svolgimento della trama e' leggermente sotto tono rispetto a quanto visto in DL base ma tutto sommato questa espansione e' molto divertente da giocarsi, anche in virtù del fatto che non e' il classico more-of-the-same. Non ho ancora perdonato a Techland l'aver accantonato Hellraid per dedicarsi a Dying Light, ma di sicuro adesso sono molto meno arrabbiato con loro.

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