martedì 10 ottobre 2017

Battlefield 1 - Recensione


Parlando di ambientazione storica, la seconda guerra mondiale e' senza dubbio l'epoca più utilizzata per gli FPS: le grandi serie del genere, come Call of DutyBattlefield e Medal of Honor hanno iniziato proprio da li (e li tornerà l'oramai prossimo Call of Duty WWII). E per quel che riguarda la Grande Guerra, ovvero il primo conflitto mondiale? Sebbene sia stata utilizzata negli anni per diversi simulatori di volo (fra tutti il mitico Red Baron) e qualche strategico, e' stato necessario attendere il 2015 per vedere Verdun, il primo FPS (online) ambientato in quel periodo storico, seguito l'anno successivo dal Battlefield 1 di cui andrò a parlarvi in queste righe.

Come tutti i giochi della sua serie, Battlefield 1 e' fortemente orientato verso il Multiplayer Competitivo, ciò nonostante possiede una campagna single che, seppure breve (si finisce in 4 orette) e' comunque molto interessante: I game designer di DiCE hanno deciso di strutturarla in 6 Storie di Guerra, ovvero episodi distinti e con diversi protagonisti che dovranno affrontare l'orrore di un conflitto così sanguinoso in teatri di guerra sparsi tra Europa e Medio Oriente. Tra questi ne troverete  uno "nostrano", che vedrà il giocatore vestire i panni di un Ardito del Regio Esercito, alle prese con una pericolosa missione fra le vette delle Alpi.

La prima storia e' la più breve: solo un unico e cruento livello in cui saremo gioco-forza uccisi diverse volte e che serve come una sorta di introduzione giocabile. Nella seconda e terza storia invece saremo ai comandi rispettivamente di un biplano Bristol F2B e di un carro armato Mark V. Nelle ultime tre storie torneremo a combattere a piedi nei panni di un fante. Il gioco comunque ci lascia liberi di affrontare le varie storie nell'ordine che preferiamo.


Il gameplay di BF1 e' quello classico già visto in decine di altri FPS, fatto di violente sparatorie su mappe ampie spesso ampie ma tutto sommato da affrontarsi in maniera piuttosto lineare. Va pero' sottolineato e premiato lo sforzo fatto da DiCE di cercare di riprodurre l'atmosfera ed il caos di una battaglia del 1918, sia con scelte di level design (vi troverete spesso a dover avanzare in aree quasi del tutto prive di coperture e spazzate dal fuoco delle mitragliatrici), che tecniche, con il fumo delle esplosioni che va' ad accecarvi temporaneamente impedendovi di vedere il nemico.

Un ottimo lavoro e' stato fatto anche nel riprodurre le armi dell'epoca e la loro precisione: le armi automatiche che troverete sono poche e scarsamente precise, mentre i fucili classici sono in genere a caricamento manuale e sparano molto lentamente rendendo molto più complicata la nostra lotta per sopravvivere sul campo di battaglia. Una particolare nota meritano le corazze di cui sono dotati alcuni nemici (e noi in uno degli episodi): alcuni modelli di "armatura" furono realmente utilizzati durante il primo conflitto mondiale e si rivelarono in taluni casi anche abbastanza efficaci, ma i mostri corazzati che ci troveremo ad affrontare (armati di lanciafiamme o di mitragliatrice portatile) sono del tutto inverosimili.

Dal punto di vista tecnico il gioco ha luci ed ombre: L'impatto grafico e' buono ma il frame rate e' parecchio instabile. L'affidabilita' del contatore di FPS di Origin andrebbe verificata visto che mi ha indicato una media di più di 100 FPS, ma tuttavia la sensazione che ho avuto e' che il gioco fosse tutt'altro che perfettamente fluido come ci si aspetterebbe con tali valori. Inoltre ho osservato frequenti casi di freeze della durata di circa 1-2 secondi che pur non incidendo mai sull'esperienza sono il segno che il motore Frostbite 3 usato per il gioco richiede un po' di messa a punto o non e' stato utilizzato a dovere. Audio e doppiaggio sono invece molto buoni, così come la musica che e' molto evocativa.

Concludendo, Battelfield 1 e' affetto da qualche magagna tecnica e il gameplay della sua campagna non e' particolarmente innovativo ne assolutamente preciso e rigoroso dal punto di vista storico. Detto questo pero' rende molto bene l'idea della inumanità di un conflitto che in 4 anni ha mietuto più di 20 milioni di vittime e proprio per questo motivo mi ha decisamente convinto. Se come me non siete interessati alla controparte online resta il problema del prezzo eccessivamente alto per un titolo che si può finire in un pomeriggio, ma questo lo si può risolvere aspettando gli sconti o qualche offerta.


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