lunedì 21 dicembre 2015

Indiana Jones and the Fate of Atlantis

Ho giocato per la prima volta questo splendido targata LucasArts nel 1993: I PC iniziavano ad arrivare in tutte le case e le avventure grafiche mosse dal mitico motore SCUMM spopolavano su i monitor di tutto il mondo. La fatica fatta per completare questo gioco senza alcun tipo di aiuto mi è rimasta ben impressa nella mente, così come la soddisfazione per esserci arrivato in fondo. Ad oggi per quel che mi riguarda è ancora uno dei migliori titoli del genere ed incarna perfettamente tutto quello che cerco in una AG: Il Mistero, l'Esplorazione e l'Avventura.


Indiana Jones and the Fate of Atlantis è una avventura grafica, del tipo "punta e clicca", ovvero, il gioco consiste in una serie di puzzle da risolvere usando l'ingegno, i dialoghi con gli NPC e gli oggetti sparsi per le varie locations del gioco. Non starò a fare un riassunto della storia, mi limito solo a dire che vedremo Indy, assieme alla sensitiva Sophia Hapgood alla ricerca della mitica città perduta descritta da Platone, ovviamente inseguiti dai Nazisti, che vogliono impadronirsi dei segreti celati fra le sue rovine per costruire l'arma definitiva e portate il terzo reich alla conquista del mondo.

Il gioco presenta alcune caratteristiche interessanti, tra cui l'intro giocabile: In pratica tra un titolo di testa ed un altro potremo controllare Indy alle prese con una bizzarra avventura all'interno delle sale del Barnett College. Tutto ciò è un modo molto originale di implementare un tutorial per il gioco.
L'avventura è divisa in 3 capitoli, di cui il secondo può essere giocato in ben 3 "percorsi" diversi, a seconda della scelta che il giocatore farà alla fine del primo capitolo: Ingegno (dove i puzzle fanno da padrone), Azione (Indy sarà chiamo frequentemente a combattere) e Squadra (in cui si dovrà collaborare con Sophia per venire a capo degli enigmi). Inoltre, molti dei puzzle del primo e del terzo capitolo cambiano da partita a partita, rendendo quini il titolo estremamente rigiocabile.

Soffermiamoci un attimo su i puzzle del gioco: Come ho già detto in genere si risolvono utilizzando e/o combinanti fra loro gli oggetti che si trovano lungo il percorso o indovinando la giusta sequenza di linee di dialogo quando si parla con un NPC. Va pero' detto che non sempre la sequenza è facilmente intuibile e non aspettatevi alcun tipo di aiuto da parte del gioco, o meglio: Gli aiuti spesso ci sono sotto forma di elementi dei fondali del gioco o di testo su libri e note.
Il gioco in sostanza mette il giocatore di fronte alla necessità di pensare e sperimentare, spesso anche a tirare ad indovinare come poter aprire una porta o attivare un certo dispositivo. Questa del resto era la moda del tempo (si parla del 1992), dai giocatori ci si aspettava dedizione e intraprendenza.

Ne consegue che Indiana Jones and the Fate of Atlantis non è un gioco facile, ne adatto a chiunque, o per lo meno non è adatto a chi non è disposto a sbattere la testa contro enigmi all'apparenza senza soluzione logica.

Detto questo però il gioco merita sicuramente la vostra attenzione se siete appassionati del genere, di cui è una delle indiscusse pietre miliari.






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