venerdì 4 dicembre 2015
Call of Duty: Advanced Warfare (Recensione)
Call of Duty: Advanced Warfare è il terzo episodio della "fase futuristica" della serie: Ambientata nel 2054 la sua storia vedrà il nostro protagonista, il marine Jack Mitchell rimanere gravemente ferito nell'assedio di Seoul da parte dell'esercito Sud Coreano. Dopo essere stato congedato dall'esercito, verrà assunto da Atlas, la compagnia militare privata più grande del mondo, come operativo delle forze speciali.
Dopo poco tempo, nonostante gli sforzi delle forze di Atlas per impedirlo, un attacco terroristico su larga scala porta alla distruzione delle maggiori centrali nucleari del mondo, mettendo in ginocchio tutte le nazioni. Atlas interviene per aiutare la popolazione mondiale e cosi facendo, il suo capo (e protettore di Mitchell) Jonathan Irons acquista una grande influenza, che lo porterà ad un seggo presso le Nazioni Unite.
Anni dopo, durante un operazione per catturare ed uccidere Hades, il capo dei terroristi che avevano distrutto le centrali, Mitchell e i suoi compagni scoprono che Irons era coinvolto nell'attacco.
Fuggito dalle prigioni di Atlas, Mitchell si unisce a Sentinel, una unità segreta dell'esercito USA creata per sorvegliare Ironse si troverà coinvolto nella lotta per impedire ad Irons di prendere il controllo del mondo.
Non aspettatevi da questo gioco il solito monotono gameplay di tanti FPS classici: Pur presentando per la maggior parte del tempo la meccanica dello spara su tutto ciò che si muove tipica della serie CoD è variegato da sezioni rail-shooter, di guida di veicoli (tra cui una moto), pilotaggio remoto di droni, un paio di sezioni stealth e una interessantissima sezione in cui non potremo ricaricare l'arma, ma saremo costretti, una volta finiti i proiettili, a raccogliere una di quelle lasciate cadere dai nemici morti.
A variare ulteriormente il gameplay c'è la tuta Exo, una sorta di esoscheletro potenziato in due diverse versioni, che gli operativi Atlas e Sentinel indossano per migliorare le loro capacità in battaglia. La tuta fornisce alcuni "poteri" come uno scudo anti-proiettile, l'impulso sonico che stordisce i nemici o l'overdirve, che rallenta il tempo e permette di prendere la mira con calma nelle situazioni più caotiche. Le capacità della tuta possono essere potenziate spendendo i punti guadagnati completando le Sfide Exo di ogni missione: Si tratta di obbirttivi come uccidere un tot numero di nemici o effettuare un certo ammontare di colpi alla testa.
Come per CoD: Ghost, il feeling chi si ha maneggiando le armi è ottimo, sia per quello che riguarda il runculo che per la precisione di tiro. Piccola nota di colore: Tra le armi disponibili c'è anche l'ARX-160, il moderno fucile d'assalto della Italiana Beretta, che sta sostituento il vecchio AR-70/90 presso le nostre forze armate.
Dopo la parentesi interlocutoria (ma a mio avviso positiva) di CoD:Ghost, CoD:AW segna un netto miglioramento tecnologico nella serie, grazie ad un motore di rendering nuovo di zecca e riscritto da zero: Infatti, dal punto di vista tecnico il gioco mostra un ottimo colpo d'occhio sia su PC (dove il nuovo motore gira bene e con un buon numero di fps a livello di dettaglio alto anche su hardware non recentissimo), sia su PS4, dove ovviamente si perde un po' di dettaglio generale ma senza alterare troppo la resa visiva globale del gioco, che rimane comunque ben definita.
Ottimo il sistema di controllo: Nella versione PC si gioca benissimo sia con il mouse che con il Pad, anche grazie ad una implementazione dell'auto aim molto precisa e ben curata.
Grazie ad un anno di lavoro di fix (l'ultima patch per PS4 e' uscita poco tempo fa) il gioco non sembra presentare bug, per lo meno non evidenti.
Dopo la delusione di CoD: Black Ops 3, il (ri)giocarmi CoD:AW mi ha fatto fare pace con la serie CoD e con il mondo intero: Ho finalmente ritrovato tutti gli elementi che mi hanno fatto innamorare della serie ai tempi di CoD 4: Modern Warfare.
Un ottimo titolo, ben fatto e divertente da giocarsi, probabilmente il miglior CoD uscito da anni.
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