lunedì 13 novembre 2017

Wolfenstein 2: The new Colossus - Recensione


Sono tempi duri questi per "B.J." Blazkowicz: Non solo e' rimasto gravemente ferito nello scontro con Death's Head alla fine di Wolfenstein: The new Order, ma adesso ha alle costole pure la terza delle Gemelle Kessler (quella che ha abbandonato la danza per diventare una assassina psicopatica al servizio del Reich), decisa a trovare e giustiziare pubblicamente lui e tutti i suoi amici "Terroristi" del circolo Kreisau. Ma anche se menomato, B.J. e' ancora fermamente deciso a scatenare la rivoluzione e ricacciare i Nazisti suon di piombo rovente...

Wolfenstein 2: The New Colossus riparte da qualche mese dopo la fine di The new Order: sono gli anni 60 della storia ucronica del gioco e il nostro eroe e i suoi compagni, abbandonata l'Europa sono a bordo del Martello di Eva, (il super-sottomarino nazista catturato che funge da base e hub di partenza per le missioni del gioco) e stanno cercando di raggiungere gli Stati Uniti per prendere contatto con le cellule di resistenza americane e riprendere la lotta contro il dominio Nazista sul mondo.


B.J. riuscirà a reggersi in piedi solo grazie ad una speciale tuta corazzata ottenuta a caro prezzo durante il tentativo di abbordaggio del Martello di Eva da parte delle forze di Frau Engel, sequenza che da inizio al gioco. La tuta, e la consapevolezza che il suo corpo spezzato non lo sosterrà a lungo porterà B.J. ad un viaggio interiore in cui dovrà affrontare i demoni del suo passato, fatto di deja-vu in cui sarà narrato il suo difficile rapporto con un padre violento. Tutto questo porterà ad una parte iniziale della storia a toni decisamente cupi (e purtroppo mal narrati a causa di un doppiaggio in italiano approssimativo, almeno per quel che riguarda le riflessioni interiori di B.J.). Ma appena il nostro protagonista avrà risolto i suoi problemi sia morali che fisici (non vi spoiler nulla!) si apre una fase con toni decisamente più allegri e infarcita di piombo rovente e sangue (di crucco). Inutile dire che in questa seconda parte il gioco decolla e raggiunge un livello di Pulp degno del miglior Tarantino.

Il gameplay del gioco e' quello di un FPS classico, fatto di sparatorie violente contro i Supersoldaten, nelle loro varie declinazioni e forme, che in taluni casi possono essere anche di dimensioni enormi. Per affrontarli avremo a disposizione una buona varietà di armi, che possono anche essere modificate usando gli appositi kit da raccogliere per i livelli. Lungo il camino troveremo anche medikit (in Wolfenstein la salute non si rigenera da sola) e pezzi di armatura, necessari a mantenere B.J. in vita il più a lungo possibile.



Il level design e' lineare ma ottimamente realizzato, specie in considerazione del fatto che e' molto spesso possibile giocare in maniera semi-stealth evitando i nemici grazie a passaggi laterali o nascosti. Una interessante variazione sul tema e' data dal fatto che in alcuni livelli dovremo "darci una mossa" visto che la nostra salute si deteriorerà costantemente a causa di radiazioni o, come nel livello della base su Venere, dell'eccessivo calore atmosferico.

Affrontando le sole missioni della campagna base il gioco dura una decina di ore abbondanti, ma sul Martello di Eva avremo la possibilità, previo la raccolta dei codici Enigma (uno dei tanti collezionabili disponibili nel gioco) di scoprire le posizioni dei comandanti Nazisti, sbloccando la possibilità di eliminarli in una serie di missioni secondarie, che si svolgono sempre in aree già visitate in precedenza.


Memori del mezzo disastro tecnico che era The new Order all'uscita (con frame rate basso e ballerino anche su macchine da gioco di tutto rispetto), gli sviluppatori hanno curato ben bene l'ottimizzazione del codice, e già al Day One l'engine di gioco girava sul mio PC in modo estremamente fluido e con conteggio di frame ben sopra i 100 a livello di dettaglio Mein Leben!.  Anche il doppiaggio in italiano e ' buono, con l'unica pecca delle riflessioni interiori di B.J. di cui parlavo prima, il cui tono e' del tutto privo della emozione che ci si dovrebbe aspettare.

The new Colossus e' in tutto un grandioso secondo capitolo del reboot di Wolfenstein, con un ottima storia e un gameplay che seppur non si discosta molto da quanto visto in The new Order, riesce a comunque divertire parecchio. A questo punto non rimane che aspettare il terzo capitolo della storia.


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