martedì 30 agosto 2016

Il Dolore Fantasma


34 ore di gioco e ho completato solo 12 missioni principali su 50, una trentina di quelle secondarie su un totale di quasi 160 e ancora sono al 18% del totale del gioco... Inutile sottolineare come Metal Gear Solid 5: The Phantom Pain sia un gioco davvero enorme!

Innanzitutto devo fare un paio di confessioni: Pur conoscendo la serie e la sua intricata storia ideata dal folle genio di Hideo Kojima, The Phantom Pain è il primo Metal Gear che gioco, o meglio sarebbe il secondo ma Metal Gear Solid V: Ground Zeroes lo si può considerare come poco più di una demo giocabile di The Phantom Pain visto che dura poco più di un sospiro. Inoltre, non sono un amante degli Stealth puri (preferisco un approccio alla "Silenzioso fin che posso, ma alla bisogna si tira fuori il fucile d'assalto"). Per fortuna in MGS5 c'è molto più di quello che ci si potrebbe giustamente aspettare da un gioco della serie.

Infatti, ci si rende subito conto che non si tratta di un semplice (si fa per dire) stealth, ma di una sorta di ibrido con un gestionale: Infatti avrete a che fare con una vera e propria "economia di guerra" che anche quando sarete in missione vi costringerà a tenere a mente anche tutta una serie di fattori di natura economica: Il nostro Big Boss è a capo di una compagnia mercenaria chiamata Diamond Dogs, la quale ha la sua base su una piattaforma al largo delle Seychelles. La nostra "casa" non è solo il posto nel quale andiamo a dormire, ma serve per fornirci vari tipi di supporto, dal quello logistico, alla ricerca.

Ovviamente dovremo migliorare la base costruendo altre piattaforme satellite (che verranno collegate alla piattaforma comando) e per farlo avremo bisogno di Denaro e Risorse, le quali possono essere ottenute come premio completando le missioni e/o raccogliendo quelle trovate durante le missioni stesse. Ecco quindi che spesso ci troveremo a rischiare per infiltrarci in un piccolo posto di guardia nemico, del tutto inutile ai fini della missione e che potremo pure evitare passandoci lontano, solo per il fatto che all'interno troveremo un paio di cassette di metalli comuni (o un altro tipo di risorsa) che ci sono necessarie per sbloccare un upgrade.

Lo stesso identico ragionamento si applica allo sviluppo di armi ed equipaggiamento migliori, ma in questo caso, oltre a soldi e risorse ci sarà necessario aumentare il livello di capacità di ricerca della base aggiornando la piattaforma di Ricerca e assegnandovi operatori di livello di abilità sempre maggiore, in modo da sbloccare la costruzione dei vari progetti disponibili.

Anche il reclutare personale è importante: Volontari arriveranno alla nostra base come premo per le missioni completate, ma dovremo cercare in prima persona gli specialisti più abili tra le fila del nemico: Il nostro binocolo tattico è infatti in grado di analizzare i soldati nemici e fornirci una valutazione delle loro abilità. Se uno di questi è particolarmente promettente potremo procedere a stordirlo e spedirlo alla base tramite il dispositivo di recupero Fulton, che per altro, una volta upgradato a dovere, ci permetterà di recuperare anche mezzi corazzati e container di materiali. Al pari delle risorse, ci troveremo quindi spesso a rischiare di compromettere la missione per recuperare un soldato nemico particolarmente abile.

Da tutto ciò consegue che MGS5 richiede pazienza, una attenta pianificazione e il coraggio di prendersi dei rischi, spesso per motivi non strettamente legati alla missione in corso. 

Bon, per stasera direi che sia sufficiente, la prossima volta vedrò di darvi qualche dettaglio sulle meccaniche stealth e di azione vere e proprie.


Nessun commento:

Posta un commento