venerdì 31 gennaio 2020

Terminator: Resistance - Recensione


In ambito videoludico i titoli Tie-in sono in genere sinonimo di pessimi giochi buttati li per fare cassetta puntando sull'appeal di un brand famoso. Le eccezioni a questa regola sono veramente poche, talmente poche che l'unica che mi viene in e' proprio il gioco che sto per andare a recensire: Terminator: Resistance.

Prima di andare a raccontarvi la trama del gioco, per i (spero) pochi che non sanno nulla dell'universo distopico di Terminator, che vede la strenua lotta degli esseri umani contro Skynet e il suo esercito di robot che intende sterminarli, l'invito e' quello di andare a leggersi i dettagli su Wikipedia in quanto farne qui una introduzione, anche condensata, sarebbe troppo lungo.

La trama di T:R fa da prequel agli eventi del primo film del 1984: Siamo nel 2028 e il nostro protagonista, Jacob Rivers e' l'unico superstite di una delle unità militari della Resistenza. Mentre cerca di ricongiungersi con un'altra unità militare vicino a Pasadena Jacob si troverà a prendersi cura di un piccolo gruppo di rifugiati che cercano di sfuggire a Skynet. Durante il periodo trascorso con questi rifugiati Jacob verrà attaccato ben due volte da un nuovo tipo di Terminator, totalmente identico ad un essere umano e apparentemente intenzionato ad eliminare lui in maniera specifica.


In entrambi i casi Jacob riuscirà a sopravvivere solo grazie all'aiuto di un misterioso individuo, che senza dare troppe spiegazioni sparirà come un fantasma. Una volta ricongiuntosi assieme ai suoi compagni alle forze della Resistenza guidate dal comandate Jessica Baron, Jacob scoprirà che Skynet lo ha messo al numero 3 della lista dei bersagli prioritari da uccidere...

T:R e' un FPS Open-World a macro-aree: ad ogni missione avremo accesso ad un area abbastanza ampia e liberamente esplorabile per completare gli obbiettivi (principali e secondari) e side-quests che, in generale, riceveremo dialogando con i nostri alleati nel rifugio. Va da se che l'esplorazione e' una componente importate del gioco e non solo per il completamento delle missioni, ma anche per recuperare le risorse necessarie a fabbricare equipaggiamento come esplosivi e kit medici.


Ovviamente nel nostro bighellonare ci troveremo ad affrontare l'esercito di robot assassini di Skynet, nelle sue varie incarnazioni. L'approccio agli scontri e' libero (potremo scegliere se aggirare il nemico per evitarlo o prenderlo di sorpresa, oppure sparare a vista su tutto ciò che si muove), tenendo pero' presente che per affrontare i Terminator e' possibile solo usando armi a raggi: quelle a proiettili convenzionali sono del tutto inefficaci e il gioco ce lo ricorderà con una splendida missione stealth in cui dovremo infiltrarci in un ospedale pieno zeppo delle scheletriche macchine assassine.


Oltre al crafting, (che si applica anche alle armi a raggi con un sistema un po' arzigogolato di potenziamenti installabili), T:R possiede un altro elemento che lo rende simile ad un RPG: affrontando i nemici e completando missioni il nostro Jacob guadagnerà punti esperienza e livelli che si tradurranno in punti da spendere in 3 rami diversi di abilità: Combattimento, Scienza e Sopravvivenza.

Tra una missione e l'altra potremo girare per il rifugio, dove sarà possibile incontrare i nostri compagni e dialogare con loro, compiendo anche scelte che cambieranno il finale, ricevere missioni principali e secondari, accedere al negozio, dove potremo comprare o rivendere equipaggiamento oppure usare il banco di lavoro per costruirci da noi il necessario usando i componenti recuperati e il livello di abilità che avremo raggiunto.


Il vero (e forse unico) punto debole del gioco e' la componente tecnica: la grafica infatti e' quella di un titolo di 5 o 6 anni fa. Intendiamoci, non e' brutta, ma e' molto al disotto degli standard attuali, anche per un tie-in realizzato badando il più possibile al risparmio. Anche le animazioni non sono il massimo, sebbene questo si noti meno grazie anche al fatto che la maggior parte dei nemici sono robot e nel loro casp un movimento legnoso ci sta'. Buona l'interpretazione del parlato (il gioco e' solo in lingua Inglese sottotitolato in Italiano) e la musica in generale.


Terminator: Resistance non finirà mai nell'elenco dei grandi capolavori del suo genere, ma ciò nonostante e' un titolo molto divertente da giocare, con una storia tutto sommato ben scritta e una atmosfera che rende molto bene l'idea del futuro cupo e disperato dell'ambientazione dal quale e' tratto. A mio avviso il gioco vale l'investimento del prezzo day one, (per altro abbastanza contenuto), quindi mi sento di consigliarlo a tutti.

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