domenica 11 dicembre 2016

Pillars of Eternity - Recensione


Obsidian è una Software House nata nel 2003 da alcuni ex membri di Black Isle (che ricordiamo essere la creatrice di capolavori come Fallout 1 & 2, Planescape: Torment e i due Icewind Dale). Con gli anni si sono "fatti le ossa" con titoli del calibro di Neverwinter Nights 2, Star Wars: Knights of the Old Republic 2 e Fallout: New Vegas riscuotendo un enorme successo. Di conseguenza quando nel 2012 Obsidian ha lanciato una campagna di Crowdfunding sulla piattaforma Kickstarter per un nuovo progetto denominato Project Eternity i fan hanno risposto in massa alla chiamata permettendo ad Obsidian non solo di raggiungere l'obbiettivo prefissato in pochissimo tempo, ma anche di raggiungere la cifra record di 4 milioni di dollari, sbloccando tutti gli Stretch Goal previsti dalla campagna. Dopo 3 anni di sviluppo il gioco arrivò finalmente nei negozi con il nome di Pillars of Eternity.

Pillars of Eternity (PoE) è un RPG Old School dalla struttura molto simile ai suoi genitori spirituali, ovvero Planescape: Torment e Baldur's Gate (e ci aggiungerei anche Icewind Dale se consideriamo l'espansione): Il gioco è completamente realizzato in 2.5D, ovvero modelli dei personaggi in 3D su mappe 2D in prospettiva. Oltre al personaggio principale, che potremo creare e personalizzare all'inizio della partita, il nostro gruppo sarà composto da un massimo di altri 5 compagni, reclutabili tra gli 11 disponibili (8 nel gioco base e 3 nell'espansione). Ci sarà però consentito anche di creare compagni personalizzati una volta raggiunta la prima locanda del gioco.


Non possedendo più la licenza di Dungeons & Dragons, Obsidian ha creato da zero l'ambientazione e il Ruleset di PoE, il quale, pur presentando parecchie differenze e molte interessanti novità rispetto al classico D&D a cui oramai tutti siamo abituati, è comunque molto simile ad esso (almeno nella sua filosofia) e molto facile da apprendere, tanto che può essere imparato in poche ore. Ad aiutarci in questo compito troveremo comunque diversi tutorial che ci verranno presentati mano mano che incontreremo nuove meccaniche di gioco.

La trama del gioco per una volta si discosta dall'oramai più che abusato cliché de il grande male che si risveglia dopo secoli, e incardina tutta la vicenda sulle Anime: Dopo essere sfuggito ad un Biawac, ovvero un vento magico che strappa l'anima dal corpo di chiunque ne venga investito, e agli analoghi effetti generati di un antico macchinario, il nostro eroe scopre di essere un Osservatore, ovvero un individuo capace di leggere le anime dei vivi e dei morti per comunicare con esse e/o apprenderne segreti e conoscenze.


Ma non è tutto: i ricordi confusi di una vita passata tornano a galla e iniziano a tormentare il suo sonno. Mentre cerca una cura per la sua condizione, il nostro alter-ego si troverà ad indagare sulla verità dietro il Lascito di Waidwen, una maledizione che provoca la nascita di bambini del tutto privi di anima, e della macchinazione da parte di una setta segreta per incolpare di essa l'Animanzia, (ovvero la scienza che studia le Anime e i cui praticanti cercano in tutti i modi di trovare una cura per il Lascito), e farla dichiarare fuori legge.

Come per quasi tutti i titolo della vecchia scuola, il Gameplay di PoE, è sostanzialmente composto di 3 elementi fondamentali: Esplorazione, Combattimenti e Dialoghi: Il mondo di gioco è composto di diverse aree raggiungibili (previo caricamento) solo dopo essere state scoperte ed aggiunte alla mappa principale. Alcune aree sono note sin dall'inizio del gioco ma non saranno raggiungibili se non dopo aver trovato la strada per raggiungerle. Analogamente a Baldur's Gate, in PoE è presente una a grande città divisa in quartieri, all'interno della quale passeremo molto tempo tra il primo e il secondo atto. La parte principale dell'azione si svolge nei vari Dungeons che incontrerete: Da notare che questi non sono mai banali (neppure i più semplici) e molto interessanti (e divertenti) da esplorare anche grazie ad una maggiore interattività dei luoghi rispetto a quanto visto in passato.


Il combattimento si svolge in Real-Time con pausa tattica per poter dare ordini ai singoli componenti del nostro Party. Per ridurre il lavoro di micro-managent del gruppo in combattimento è possibile programmare il comportamento della IA dei singoli membri in modo da far loro eseguire automaticamente determinate strategie durante lo scontro. Per la mia esperienza il sistema funziona molto bene anche se ho notato che è molto meglio controllare a mano i personaggi che possono lanciare incantesimi per massimizzarne l'efficacia. Al contrario, Tank e Supporti se la cavano egregiamente da soli e utilizzano efficacemente e in automatico le loro skills durante gli scontri. Interessante notare che già a livello di difficoltà normale i combattimenti sono tutt'altro che semplici, anche grazie ad una IA avversaria molto agguerrita.

É probabilmente con i dialoghi che PoE da sfoggio del suo grande livello di Ruolismo (sic!): Questi infatti sono influenzati pesantemente dal personaggio che abbiamo creato: In tutte le conversazioni incontreremo diverse linee di dialogo che saranno disponibili solo in determinate condizioni legate alle caratteristiche del nostro alter-ego: I punteggi delle capacità, la razza, la classe, la cultura etc... Con le caratteristiche giuste al momento giusto potremmo risolvere le situazioni in maniera alternativa al dover estrarre le armi.


Talvolta interagendo con gli oggetti o altri elementi del gioco ci troveremo di fronte a delle sezioni simili ai buoni vecchi Librogames degli anni 80/90: Saremo messi di fronte ad una semplice interfaccia testuale in cui dovremo scegliere le azioni da compiere per raggiungere un certo scopo e queste determineranno il nostro successo o insuccesso. Anche qui come nei dialoghi alcune opzioni saranno disponibili solo se il nostro personaggio soddisfa determinati requisiti o possiede determinati oggetti. Per fare un esempio pratico, nel caso ci si debba arrampicare su di un muro potremmo riuscire solo se il livello di Atletismo del nostro personaggio è uguale o superiore ad un certo punteggio oppure se possediamo corda e rampino. In mancanza dei due requisiti potremo provare ugualmente la scalata, ma l'esito sarà probabilmente una rovinosa caduta.

In PoE troveremo anche qualche elemento di Strategia gestionale grazie a Caed Nua, un' antica fortezza in rovina di cui prenderemo il controllo per farne la nostra base operativa. Sarà nostro compito infatti ricostruire la fortezza (investendo l'oro raccolto nei nostri viaggi) in modo da migliorarne la difesa e il prestigio derivante da essa. Occasionalmente dovremo anche difenderla dagli assalti dei briganti e ascoltare le richieste dei visitatori, che molto spesso ci affideranno quest da far svolgere ai compagni che non sono attualmente nel gruppo attivo.


The White March (TWM) è l'espansione ufficiale del gioco e consiste in due episodi, distinti ma collegati nella trama, che sono resi disponibili a partire dall'inizio del secondo atto della campagna base. Oltre a 3 nuovi compagni arruolabili TWM introduce una nuova mappa di gioco con nuove aree, quest e dungeons, il tutto ambientato nelle fredde e nevose lande a nord dell'area in cui si svolgono le vicende del gioco base. Pur non essendo particolarmente lunga in termini di tempo necessario per completarla, TWM è molto ben realizzata grazie a quest e dungeons molto interessanti. Purtroppo i due episodi sono venduti separatamente ma vale la pena di acquistarli entrambi e giocarli insieme alla campagna base fin da subito.

Come già detto, il gioco è totalmente realizzato in 2.5D utilizzando il motore Unity ed offre un discreto colpo d'occhio, sia per gli scenari splendidamente realizzati sia per i modelli dei personaggi, che presentano uno stile pulito ed elegante pur non essendo realizzati ad altissima risoluzione. Le animazioni e gli effetti speciali come incantesimi ed esplosioni sono molto ben realizzati e il Pathfinding dei nostri eroi funziona molto bene anche in situazioni ingarbugliate. Sostanzialmente la realizzazione tecnica di PoE è notevole, anche se il frame rate è stranamente basso (65 fps di media che possono calare a 45 nei momenti più caotici)  per un titolo di questo genere.


Pillars of Eternity è senza ombra di dubbio il miglior RPG Old School degli ultimi anni e molto probabilmente la storia lo metterà nell'olimpo dei migliori titoli del genere, accanto a capolavori come Planescape: Torment e Baldur's Gate, di cui è il vero erede spirituale. Va da se che giocarlo è da considerarsi un Must per tutti gli appassionati del videogioco di ruolo, sia per quel che riguarda il gioco base che l'espansione The White March.


Nessun commento:

Posta un commento