venerdì 23 dicembre 2022

Solasta: Crown of the Magister - Recensione

E' da un po' che volevo giocarmi un RPG vecchia scuola, con Solasta ho trovato un titolo magari non perfetto ma dall'enorme potenziale che farà la gioia degli amanti del genere!

Partiamo come al solito dalla storia: un gruppo di 4 avventurieri si ritrova nella locanda della città di Caer Cyflen, in attesa di conoscere i dettagli di un incarico per il quale il Concilio, (l'assemblea dei maggiorenti cittadini) li ha ingaggiati. Il loro compito sembra in apparenza semplice: i contatti con uno degli avamposti nella terra selvaggia ad est della città si sono interrotti e il gruppo dovrà recarsi la per investigare e riferire al concilio, del quale sono nominati agenti.

Una volta giunti sul luogo, i quattro troveranno il forte in rovina e i pochi (e sospettosi) superstiti asserragliati all'interno di esso. Un attacco quindi, ma l’identità degli aggressori e' a dir poco assurda: secondo i sopravvissuti infatti si tratta dei Sorr-Akkat, ovvero i mitologici demoni delle leggende, entità talmente lontane nel tempo da essere oramai creduti poco più di storie per bambini. Scoperto loro malgrado che le leggende in merito sono vere, ai nostri eroi non resterà altro che tornare a Caer Cyflen e riferire al Concilio...

Ok, ho raccontato la trama in molto molto  stringato ma non ho voluto spoilerare troppo della storia che andrete a vivere. Potevo dare qualche informazione in più sul mondo di Solasta ma nel gioco stranamente non ci sono molti riferimenti al Lore, di conseguenza preferisco lasciare al giocatore il compito scoprirli durante la partita.

Passando ad esaminare il game-play, Solasta e' un RPG classico con combattimento a turni che utilizza il ruleset di Dungeons & Dragons 5ta edizione attraverso una buona implementazione, sebbene parziale, dell'SRD: nel gioco base infatti non sono presenti tutte le razze e le classi descritte nel manuale, alcune di quelle mancanti sono state aggiunte tramite due diversi DLC, assieme a Skill e incantesimi vari.

Il party e' composto da 4 elementi, che ad inizio partita potremo creare ex-novo tramite l'apposito editor, o scegliere da una lista di personaggi già pronti all'azione, cosa che ho fatto io nella mia partita. Occasionalmente, al nostro party saranno aggregati altri elementi (2 massimo) che potremo controllare in battaglia ma non personalizzarne l'equipaggiamento. Inoltre dovremo proteggerli a tutti i costi, pena l'end-game prematuro.

Come detto poco sopra, il combattimento e' rigorosamente a turni, con ordine stabilito dal classico tiro del dado per l'iniziativa. Nota di colore, tutti i tiri di dado del gioco sono visualizzati a schermo da una serie di belle animazioni, delle quali possiamo anche personalizzare il set di dadi usato per ciascun tipo di tiro. La difficoltà degli scontri e' discreta ma non eccessiva: il party ridotto non aiuta, ma facendo crescere bene i nostri personaggi e sfruttando opportunamente le loro skill e l'ambiente circostante si può avere ragione dei nemici anche quando si e' in svantaggio numerico (ovvero praticamente sempre).

Una delle peculiarità di Solasta e' la tridimensionalità delle mappe e non mi riferisco alla grafica del gioco: le mappe infatti si sviluppano non solo in orizzontale ma anche in verticale e ai nostri personaggi capiterà spesso di dover salire scale o arrampicarsi su muri o piattaforme varie, oltre a dover saltare per superare burroni o fenditure. Il gioco ha anche una limitata interattività con l'ambiente, visto che potremo abbattere colonne (per formare ponti) o rovesciare massi sul nemico.

Proprio per il fatto che spesso ci troveremo ad affrontare nemici posizionati su livelli diversi rispetto a noi, Solasta e' il primo RPG che gioco in cui vale la pena di dotare tutti i personaggi del parti di armi a distanza, oltre quelle melee, invece di avere una rigida distinzione tra personaggi Tank e Ranged, come nella maggior parte degli altri titoli. Per altro, passare da un tipo di arma all'altro e' facilissimo: basta cliccare su una delle icone dell'interfaccia per selezionare uno dei 3 set di armi personalizzate.

Nonostante il discreto numero di quests e side-quests, la campagna base e' abbastanza breve (una quindicina di ore) e decisamente lineare, cosa che comunque non le impedisce di essere molto interessante. A lato pratico l'unico vero difetto e' il pochissimo Lore: della storia di Solasta e delle leggenda dalla quale trae ispirazione la storia narrata si apprende solo tramite il video di introduzione e da qualche dialogo. A parte questo le altre fonti di informazione si riducono a pochi  e concisi documenti che si possono trovare qua e la per le rovine che andremo ad esplorare.

Un altro punto non proprio forte di Solasta, almeno nella campagna base e' lo scarso Loot: gli oggetti magici o comunque di miglior qualità sono molto rari e quello che si trova su i corpi dei nemici uccisi (inclusi i bossi) o nei vari contenitori sparsi per i dungeon e' quasi tutto ciarpame, buono solo per essere rivenduto. Per fortuna non dovremo neppure doversi trascinare dietro tonnellate di roba da rivendere, visto che l'alleanza con gli Scavengers, una delle fazioni del gioco ci risparmierà la fatica: saranno loro a recuperare tutto quello che avremo lasciato indietro dopo aver ripulito un dungeon. Il processo richiederà tempo, ma una volta completato avremo poi la possibilità di decidere cosa tenere e cosa vendere cliccando sulle bacheche situate in tutte le loro sedi.

Dove si trova la roba "buona"? Beh, salvo qualche sporadico colpo di fortuna la dovrete acquistare presso i negozi delle varie fazioni del gioco, ma prima di farlo dovrete necessariamente "ingraziarvele" recuperando per loro speciali artefatti antichi o compiendo alcune side-quests. In questo modo la nostra reputazione presso di loro salirà e con essa anche la qualità degli oggetti che potremo acquistare. Vi dico subito che non potremo diventare amici di tutti, di conseguenza e' meglio scegliere i gruppi che possono fornire equipaggiamento adatto ai componenti del party.

Prima di chiudere, un ultima nota su gli spostamenti: per raggiungere i vari luoghi e dungeon sparsi per Solata dovremo metterci in cammino e affrontare viaggi anche di vari giorni, (che richiederanno quindi di doverci portare dietro delle provviste), durante i quali potremo incappare in gruppi di nemici: alcuni li potremo evitare passando un semplice check, con annesso tiro di dado, altri invece dovremo affrontarli. Sono anche presenti alcuni portali, che ci permetteranno di spostarci rapidamente da un luogo all'altro, ma sono assai rari e il loro scopo principale e' quello di accorciare un po' il viaggio.

Riassumendo tutto quanto, questo Solasta: Crown of the Magister mi e' piaciuto nonostante alcuni limiti e la campagna base non cosi' profonda ed articolata come avrei voluto perché questo gioco ha un enorme potenziale. Mi aspetto quindi molto di più dal DLC Lost Valley, che include una seconda campagna, (e magari da quelle future), ma il giudizio finale e' decisamente più che positivo.  

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