Il gioco prometteva bene: un FPS dalla trama semi-storica con come protagonista un reporter americano che per raccontare l'orrore della guerra in europa si unisce ai Partigiani della martoriata Polonia e combatte per le macerie di Varsavia.
Fin troppo presto pero' la figura del nostro personaggio, che tra una missione ambientata in Polonia un altra racconta come sia arrivato la', passa da "eroe per caso" a quella di "One man army" simil-William Blazkowicz.
Nei suoi racconti infatti (che voi vivrete sotto forma di missioni ovviamente), narra di come abbia preso parte ad una serie di azioni di sabotaggio attraverso Francia, Norvegia e Germania al financo di gruppi di partigiani che pero' puntualmente spariscono una volta in azione, salvo spuntare fuori quando tutto e' tranquillo ed il nemico morto. In sostanza, nel 80% del tempo di gioco (5 orette e mezza per completare la campagna single) sarete soli soletti a sparacchiare in giro ai crucchi come in un Wolfenstein qualsiasi...
Dal punto di vista tecnico ci sono luci ed ombre: Il Cry Engine fa il suo dovere ma la qualità visiva e' ben lontana da quella di Crysis (esattamente come in Sniper GW 2... sarà un caso) ma il sistema di illuminazione ha un glare eccessivo che riduce troppo la visibilità. Troppo spesso infatti ho notato una eccessiva difficoltà nel vedere fisicamente i nemici: glare e fumo accecano il giocatore... Ma non l'IA, che e' in grado di vederti e colpirti anche nel buio totale.
Il mio giudizio finale su questo Enemy Front e' che pur avendo del potenziale il risultato e' mediocre: Intendiamoci, il gioco in alcune parti riuscirà a divertirvi, specie se girate con un fucile di precisione fra le mani, ma vi consiglio di aspettare di trovarlo super scontato... Fino a quel momento lasciatelo li dove e' sullo scaffale.
Questa recensione e' stata pubblicata originariamente su Steam qualche tempo fa. La riporto qui sul blog in forma quasi-integrale (ho corretto un po' la forma e l'ortografia e ho aggiunto links e immagini del gioco ma lasciato inalterati i contenuti originali), per conservarne la memoria storica e in quanto la ritengo meritevole della vostra attenzione.
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