lunedì 5 novembre 2018

The Witcher 3: Blood and Wine - Recensione


"La Vendetta e' come il vino, col tempo acquista sapore".
Questo proverbio, che credo di aver letto per la prima volta in una storia di Topolino molto tempo fa, si adatta perfettamente a Blood and Wine, seconda Espansione (e sottolineo che ho usato il termine "Espansione" al posto dell'oramai comune "DLC") per quel capolavoro di gioco che e' The Witcher 3: Wild Hunt. Perché proprio di vendetta, vino e (tanto) sangue si andrà a parlare.

Diversamente da quanto e' accaduto con  Hearts of Stone (HoS), in BaW viene introdotta una regione completamente nuova, il piccolo (si fa per dire perché la mappa e' molto grande) ducato di Toussaint, che essendo uno stato vassallo dell'Impero di Nilfgaard non e' stato toccato dalla guerra in corso nei regni del nord. I paesaggi di questo piccolo regno incantato, terra dove la tradizione cavalleresca e la coltivazione della vite e produzione del vino sono sacre, appaiono ai nostri occhi rigogliosi e pieni di vita, al contrario delle lande devastate dalla guerra viste nel Velen del gioco base. E' curioso notare come per la realizzazione della mappa di gioco ci si sia chiaramente inspirati anche alla campagna Toscana, includendo anche diversi nomi di località e di vini in lingua Italiana.


Il nostro Geralt tornera' a Toussaint, (la base di partenza dell'espansione non e' un parto della fantasia degli autori di CD Project, ma e' stata creata dalla penna di Sapkowski), su invito della Duchessa Anna Henrietta, sua vecchia conoscenza ed amante "delusa" di Dandelion, a causa del fatto che un misterioso mostro, soprannominato "la Bestia di Toussaint", ha mietuto 3 vittime senza lasciare alcuna traccia di se. Giunto sul luogo, Geralt scoprirà che il modo in cui le vittime sono state uccise sembra essere legato alla violazione dell Virtù Cavalleresche della tradizione del Ducato.


Arrivato troppo tardi per impedire la morte della quarta vittima, Geralt riesce a trovarsi faccia a faccia con il mostro, che scoprirà essere un Vampiro Superiore, ma il loro breve scontro sarà interrotto dall'arrivo di Regis, altro vampiro amico di lunga data dello Strigo, che permetterà al mostro di fuggire. Regis, che conosce bene Dettlaff, (questo il nome della Bestia di Toussaint), spiegherà a Geralt che il vampiro e' si il colpevole degli omicidi, ma che questi deve essere stato in  qualche modo obbligato a compierli, altrimenti non si sarebbe mai macchiato del sangue di umani, che i vampiri superiori in genere ignorano. Convinto almeno in parte dalle parole dell'amico, Geralt inizierà ad investigare su ciò che sta' dietro quelle morti misteriose, in modo da rimuovere la causa che spinge Dettlaff ad uccidere.


Trama interessante a parte, cosa BaW offre in pratica al giocatore? Oltre alla nuova mappa e alla nuova campagna avremo a disposizione una bella serie di quest secondarie articolate (e con molto spesso possibilità compiere scelte che ne cambiano il finale) e la classica serie di attività secondarie, come contratti da Witcher, Cacce al Tesoro e i classici incontri di lotta. Per gli amanti del Gwent, l'espansione introduce una nuova fazione, le Skellige, che sarà protagonista di una side quest dedicata e che ruoterà attorno ad un torneo indetto per reclamizzarle. C'è infine la proprietà della tenuta di Corvo Bianco, una villa con vigneto che Geralt potrà  ristrutturare ed arredare a piacimento.


Come per HoS, quello che fa veramente la differenza e' la qualità della main quest e di diverse delle secondarie, il cui intreccio narrativo e' davvero notevole, inclusi i finali multipli basati sulle varie scelte fatte durante il loro svolgimento. Ho particolarmente apprezzato la parte in cui Geralt deve fuggire da una sorta di incantesimo che crea un mondo delle fiabe oramai in rovina, dove Raperonzolo, stufa di aspettare invano il principe, si e' impiccata ed e' diventata una Banshee e dove la Piccola Fiammiferaia ha "diversificato" gli affari diventando una pusher di fisstech. Menzione particolare merita quella breve, ma molto divertente, in cui Geralt, grazie ad una particolare pozione. potrà parlare con il cavallo Roach.



Vi sono poi diversi riferimenti ad altre opere letterarie non: una quest ricorda un episodio molto divertente del film di animazione Le dodici fatiche di Asterix e alle leggende del cosiddetto Ciclo Arturiano, con la Dama del Lago e la sua spada (per altro vecchie conoscenze di Geralt, visto che sia la dama che l'arma compaiono nel primo The Witcher).  Sono anche abbastanza sicuro che le virtù cavalleresche di cui ho parlato descrivendo la trama siano poi un omaggio a quelle della serie Ultima). Messo tutto assieme ce materiale per circa 30 orette di gioco, che pero' non vi peseranno affatto.


A distanza di 3 anni dalla uscita e' difficile pensare di poter giocare a The Witcher 3 senza le sue due espansioni, visto che oramai il prezzo richiesto per acquistarle con o senza il gioco base e' molto contenuto. Oltre a questo, sebbene la trama di Blood and Wine abbia toni meno epici di quella principale non e' da meno in fatto di divertimento e interesse. Di conseguenza, un viaggetto a Toussaint e' a mio modo di vedere una tappa obbligata per tutti quelli che hanno giocato o giocheranno al terzo capitolo della serie dedicata allo Strigo.

Nessun commento:

Posta un commento