sabato 29 settembre 2018

The Last of Us Remastered / The Last of Us: Left Behind - Recensione.


Può la sola trama fare la differenza? Il caso di Spec Ops: The Line, insegnano che si, una storia profonda e carica di significati può riuscire a sopperire ad un gameplay fin troppo carico degli stereotipi del genere e fare di un titolo altrimenti mediocre un gran bel gioco. E' questo il caso di The Last of Us, acclamato dalla critica come capolavoro assoluto per la sua storia dall'alto contenuto emotivo? A mio personale avviso assolutamente no.

Il gioco, targato Naughty Dog (gli stessi di Uncharted) e' uscito nel 2013 per PS3 ed e' stato riproposto in versione rimasterizzata per PS4 (questa la versione relativa alla recensione) l'anno successivo in pacchetto unico assieme al DLC Left Behind (che analizzeremo piu' avanti).

Come al solito partiamo dalla trama: Gli Stati Uniti si trovano a dover affrontare una terribile apocalisse zombie causata da un fungo che trasforma la gente in esseri aggressivi e completamente privi di emozioni umane. Nelle primissime fasi del contagio, Joel sua figlia Sarah e Tommy (fratello di Joel) cercano di sfuggire all'avanzata dell'orda di infetti. Purtroppo, per loro, le autorità hanno deciso di attuare la legge marziale per cercare di contenere il contagio e dato ordine ai militari di uccidere chiunque cerchi di allontanarsi dalla zona di residenza. Incappati in una pattuglia, Sarah rimarrà uccisa nello scontro a fuoco.

Passano 20 anni e la situazione non e' migliorata: il contagio non si e' fermato e le città sono state quasi completamente abbandonate e la gente vive all'interno di zone di quarantena tenute sotto stretto controllo dai militari.  Gli unici ad opporsi alla dittatura militare sono  le "Luci", un gruppo di ribelli anarchici che combatte contro il governo dei militari e cerca al contempo una cura per l'epidemia.

Joel e' oggi un disilluso cinquantenne che tenta solo di sopravvivere trafficando come contrabbandiere per le strade della zona di quarantena di Boston. La sua vita cambierà radicalmente quando accetterà un incarico da parte di Marlene, una dei leader delle Luci: scortare la giovane Ellie fuori dalla città e consegnarla presso la base dei ribelli presso il municipio. Ma perché Ellie e' così importante per le Luci? Perché apparentemente lei e' l'unico essere umano ad essere immune dal contagio e potrebbe quini essere la chiave per la salvezza del genere umano.

Nel loro lungo viaggio attraverso una America devastata, Joel ed Ellie si troveranno ad affrontare Infetti e Banditi, (alcuni dei quali addirittura cannibali), incontrando anche diversi personaggi che per un tratto si uniranno alla loro compagnia e soprattutto dovranno fare i conti con la necessità di sopravvivere ad ogni costo. Le crude vicende che si troveranno quindi ad affrontare porteranno i due a stabilire un legame personale molto forte, molto vicino a quello che c'è tra un padre ed una figlia.

Ho insistito molto sulla trama del gioco perché sul gameplay non c'è poi molto da dire: trattasi di uno spara-tutto in terza persona con componenti stealth ed esplorativa, quest'ultima finalizzata alla raccolta di risorse per il crafting, che in questo gioco e' quasi fondamentale, (come anche il loot per recuperare munizioni ed armi). E' infatti necessario ricorrere spesso al crafting per creare medikit, coltelli (hanno durata limitata), bombe di vario tipo ed altri consumabili, che sono disponibili già pronti solo molto raramente. La campagna comprende circa 28 brevi capitoli per un totale di 12 - 15 ore di gioco a seconda del livello di difficoltà che sceglierete e del tempo che perderete a bighellonare in giro.

TLoU alterna momenti di azione, sia questa uno scontro a fuoco che un silenzioso aggiramento dei nemici, a  fasi di calma, dove, oltre ad esplorare, dovremo risolvere semplici puzzle ambientali, in genere legati al superamento di qualche barriera e che possono richiedere arrampicate, nuotate e una semplice interazione con l'ambiente, come ad esempio spostare oggetti, aprire porte e saracinesche o trasportare Ellie su zattere di fortuna (la ragazza non sa nuotare).

A parte la natura variegata degli avversari (banditi o vari tipi di infetti), la difficoltà degli scontri sta' più nella limitata quantità di munizioni per armi da fuoco disponibili, cosa che porta a dover far contare ogni colpo o a cercare di aggirare e uccidere silenziosamente da dietro gli avversari ogni volta che questo sia possibile. Gli infetti poi hanno la brutta abitudine di attaccare in massa e di reagire ai rumori come gli spari (cosa che può essere sfruttata a nostro vantaggio lanciando bottiglie o mattoni per attirarli lontano). Alcuni, come i micidiali Clickers, possono essere eliminati in sicurezza solo attaccandoli da dietro usando un coltello.

Il gioco limita a 3 il numero di consumabili trasportabili per ciascuna categoria, incluse le munizioni (ma non il numero di armi), rendendo quindi necessario il dover esplorare le varie aree (in genere di ampie dimensioni) in cerca di componenti come bende, alcool, lame etc... Potremo trovare anche parti di ricambio, che saranno utili per migliorare le armi usando i tavoli da lavoro sparsi per i vari livelli e manuali e strumenti per migliorare le nostre capacità creative. Non mancano i collezionabili come le piastrine delle Luci, fumetti e lettere.

Non avendo giocato alla versione PS3 non posso dire quali differenze ci siano tra questa e la remastered che ho giocato io. Posso pero' dire che il comparto grafico di TLoU e' tutto sommato in linea con quello che ci si aspetta da un gioco di questa generazione di console: buoni i modelli, le texture e le animazioni. Molto buono il parlato in italiano, anche se la traduzione di alcuni testi lascia un po' a desiderare (ad esempio le "Luci" sarebbero in realtà le "Lucciole", traduzione probabilmente cambiata per via del fatto che lo stesso termine e' un modo oramai desueto per indicare le prostitute notturne).

Perché TLoU non mi e' piaciuto? A parte il gameplay che non e' nulla di speciale c'è i fatto che la storia non e' poi neppure così coinvolgente come ci si aspetterebbe. Ok l'evoluzione del rapporto tra Joel ed Ellie, ok la dura e cruda realtà dei sopravvissuti, ma a mio modo di vedere il tutto rimane ad un livello troppo superficiale per poter far presa. Per carità, il gioco e' un prodotto interessante ma personalmente il capolavoro non l'ho visto.

The Last of Us: Left Behind.

Left Behind e' il DLC single-player che va a raccontare il passato di Ellie. L'espansione si incastra inoltre con la storia del gioco base, e più precisamente va a raccontare come Ellie sia riuscita a salvare Joel quando questo e' rimasto gravemente ferito durante la fuga dall'ospedale. Nel corso della storia controlleremo Ellie e alterneremo fasi in cui dovremo cercare di recuperare il kit medico necessario a stabilizzare Joel all'interno di un centro commerciale a lunghi flash-back dove faremo conoscenza con una Ellie ancora non infettata ed esploreremo il suo rapporto con Riley, la sua migliore amica (e forse qualcosa di più).

Anche se quasi totalmente privi di azione, i fashback sono probabilmente la fase più importante dell'intero pacchetto in quanto appunto raccontano come Ellie sia stata infettata e accennano al come sia avvenuto il suo contatto con le Luci. Il resto e' una corta (il tutto si finisce in 2 orette) fase di stealth con qualche puzzle ambientale e uno scontro finale impegnativo con banditi e infetti.

Tolti i flashback, questa espansione sembra un po' troppo tagliata via dal gioco base per stare in piedi da sola. Ok, va a colmare una lacuna narrativa ma anche in questo caso il mio personale giudizio e' negativo. Considerando pero' che la regalano assieme alla edizione Remastered non c'è motivo per il quale non dovreste farci comunque una partita.


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