lunedì 27 maggio 2019

Far Cry 5 - Recensione


Buona la Quinta! Cosi si potrebbe riassumere il mio giudizio su Far Cry 5, (pen)ultimo episodio della omonima serie di FPS open-world targata Ubisoft. Questa volta la casa francese e' riuscita a trovare la quadra tra quantità di cose da fare nel mondo di gioco e il motivare il giocatore a farle tutte di sua propria volontà e senza annoiarlo a morte con inutili e ripetitive battute di caccia al tapiro...

E la cosa più straordinaria e' il fatto che questo risultato e' stato ottenuto senza doverla stravolgere, ma semplicemente modificando quelle meccaniche ripetitive che alla lunga portavano a stancare il giocatore: vi ricordate le torri da scalare per rivelare le porzioni di mappa altrimenti nascoste dalla "nebbia di guerra"? Ecco, in FC5 sono state definitivamente cassate!

Ma partiamo con ordine: la contea di Hope County, un tempo amena landa semi selvaggia del Montana, e' stata letteralmente conquistata dell'Eden's Gate, una setta di fanatici religiosi che predica la fine del mondo per come lo conosciamo e la necessita di prepararsi a quello nuovo. Gli Edeniti usano pero' metodi ben poco caritatevoli, come la conversione forzata grazie all'uso del Gaudio (una droga allucinogena ricavata dai fiori), la tortura o il condizionamento mentale: chi si rifiuta o resiste viene ucciso senza esitazione. Nei panni di un giovane vice-sceriffo della polizia locale, saremo chiamati a scortare un agente dell'US Marshall mentre procede all'arresto di Joseph Seed, detto "il Padre", carismatico (e folle) capo della setta.

Purtroppo le cose andranno male, anzi malissimo e riusciremo a salvare la pellaccia solo dopo una rocambolesca fuga che finirà con un bel tuffo nel fiume. Verremo quindi ripescati mezzi morti e condotti nel bunker di Dutch, uno di coloro che hanno deciso di combattere gli Edeniti e formare gruppi di resistenza. Li verremo a sapere che tutti i nostri compagni sono stati catturati da Joseph e che la regione e' isolata dal mondo esterno: non si può entrare ne uscire e le comunicazioni sono disturbate. La cavalleria quindi non arriverà al galoppo a salvarci e l'unica nostra possibilità sarà quindi quella di unirci alla resistenza e sconfiggere l'Eden's Gate...

Le cose ovviamente non saranno affatto semplici: per arrivare faccia a faccia con il Padre dovremo conquistare le 3 regioni che compongono Hope County eliminando i 3 luogotenenti che le controllano: Jacob, John e Faith Seed, fratelli del Padre e altrettanto folli (e spietati), ciascuno con la propria personalità e un diverso modo di diffondere il "Verbo" del fratello più grande. Per farlo dovremo accumulare punti resistenza svolgendo le missioni principali e secondarie che ci verranno presentate, oltre che altre attività collaterali, come catturare gli avamposti, liberare prigionieri e distruggere o saccheggiare i veicoli della setta.

I nostri progressi saranno segnalati in una apposita barra, che andrà a riempirsi mano a mano che accumuliamo punti resistenza. A determinati livelli di riempimento (grosso modo ogni 25%) attireremo troppo l'attenzione su di noi e verremo rapiti dagli scagnozzi del boss dell'area, facendo partire una missione extra nella quale dovremo fuggire ai nostri carcerieri. Quando infine la barra sarà piena, verrà sbloccata la missione che ci permetterà di confrontarci con il boss della regione e liberarla dalla setta, rendendo i nostri spostamenti all'interno di essa molto più agevoli. Da notare che e' possibile liberare una regione anche senza aver completato tutte le missioni principali disponibili, (potremo comunque farlo anche dopo ottenendo un bonus in denaro per ciascuna).

Le ultime vestigia del vecchio gameplay, quello che spediva il giocatore ad andare a caccia di animali per creare zaini e cartucciere più capienti sopravvive con le sfide, legate ai punti perk necessari a far crescere il nostro personaggio: abolito il sistema a base punti esperienza, l'unico modo di far imparare nuove abilità al nostro eroe (che a questo giro potremo personalizzare in toto) e' quello di acquisire punti perks, cosa che si può fare completando le sfide, ovvero attività legate al gioco, come caccia, pesca o anche l'eliminazione di un certo numero di nemici con una particolare arma. Per nostra fortuna il sistema e' stato ideato in modo da permetterci di completare la maggior parte delle sfide mentre ci dedichiamo alle missioni del gioco, liberandoci efficientemente dal problema che affliggeva i precedenti capitoli.

E' inoltre possibile recuperare punti perks saccheggiando i rifugi dei preppers, dove troveremo almeno 2/3 punti sotto forma di riviste di survivalismo, rendendo molto più fluido il sistema di crescita del nostro alter-ego virtuale e più appetibile il mettersi in cerca dei rifugi, che vanno prima individuate parlando con i vari NPC del mondo di gioco e aperti poi risolvendo dei semplici puzzle ambientali.

L'aspetto tecnico del gioco e' ottimo: la qualità grafica globale e' molto buona, così come le prestazioni generali del motore, che gira fluido e senza incertezze a 70/80 fps medi. Va fatto un grande applauso al level design: Hope County e' realizzata magistralmente e appare un luogo molto più verosimile che le aree dei due precedenti capitoli. L'IA, sia nemica che alleata, fa il suo mestiere, sebbene non  brilli per capacità organizzativa. Molto buono infine il doppiaggio dei dialoghi nella nostra lingua.

Tirando le somme, Far Cry 5 e' il primo episodio della serie che mi ha convinto appieno: alla Ubisoft hanno saputo correggere i problemi di gameplay del passato senza stravolgere la formula generale, tirando fuori un gioco divertente e appassionante che tiene letteralmente il giocatore incollato allo schermo... (molto) Bene cosi!

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