domenica 3 marzo 2019

Ace Combat 7: Skies Unknown - Recensione


La mia passione per la simulazione di volo risale al 1986, anno in cui convinsi mio Nonno a portarmi al cinema per vedere Top Gun. Fu proprio vedendo quel film che scelsi la carriera che avrei voluto intraprendere una volta diventato grande: il pilota militare!
A tarparmi le ali (letteralmente) ci pensò qualche anno più tardi la mia allergia, (pare che uno allergico non possa mettersi alla guida di un caccia), per mia fortuna questa non mi ha impedito di sfogare la mia voglia di volo davanti al PC: iniziando con F-16 Combat Pilot ai tempi del mio Commodore 64, fino ai giorni nostri con DCS World.
Ma cosa c'entra Ace Combat 7: Skies Unknown con la simulazione di volo? Assolutamente nulla!

Nulla perché Ace Combat 7, e' bene chiarirlo subito, non e' un simulatore di volo, ma più propriamente un Arcade di Combattimento Aereo, visto che per comandare i più sofisticati caccia dell'era moderna (e non) sarà sufficiente un pad, a questo giro senza neppure dover usare le frecce direzionali. Tutti i giochi di questa lunga serie, (ben 17 capitoli su varie piattaforme pubblicati in un arco temporale lungo più di 20 anni), sono infatti focalizzati su indiavolati scontri aria-aria e aria-terra, lasciando ad altri il compito di ricercare il realismo estremo tipico dei simulatori veri. Questa formula ha permesso di sfornare giochi adrenalinici e facilissimi da imparare, fosse solo per il fatto che non e' necessario studiarsi manuali alti come libri di testo.


Con mia somma gioia, dopo il passo falso fatto con Ace Combat: Assault Horizon, titolo "apocrifo" del quale non voglio parlare oltre, Project Aces ha deciso di tornare alle origini e tornare ad ambientare AC7 nello Strangereal, ovvero un universo alternativo al nostro dove il pianeta Terra ha storia (se interessa potete approfondire l'argomento sulla Wiki Acepedia) e geografia (sia fisica che politica) diverse, presentando nazioni come Osea, Erusea, Belka, Yuktobania etc...

Proprio Osea ed Erusea saranno i due paesi belligeranti in AC7: dopo una escalation di tensione, il regno di Erusea lancerà un attacco a sorpresa contro l'Osea e in poche ore conquisterà la maggior parte del territorio del continente Usea. Nei panni di Trigger, un giovane ed inesperto pilota delle Forze Aere Oseane, ci troveremo a dover affrontare un nemico in netto vantaggio, sia numerico che tecnologico (e vedremo perché più tardi) nel tentativo di respingere l'invasione.


Ho volutamente tagliato parecchio sulla trama della campagna del gioco in quanto la sua narrazione e' uno dei pilastri fondamentali dell'intero gioco. Come in quasi tutti i precedenti capitoli della serie, non ci sono "buoni" e "cattivi", "eroi" o "malvagi" ma quelle che vengono narrate nelle scene di intermezzo tra una missione e l'altra sono semplicemente le storie di vari personaggi che si trovano a vivere il dramma di un conflitto, con tutto il suo carico di morte e distruzione.


Passando invece ad esaminare il gioco vero e proprio, nelle 20 missioni della campagna ci troveremo ai comandi di un caccia alle prese con compiti che vanno dalla intercettazione dei velivoli nemici al bombardamento di obbiettivi al suolo, la maggior parte delle volte sarà un mix delle due cose. Data la natura arcade del gioco, il controllo del nostro mezzo sarà estremamente semplice: lo stick sinistro sarà l'equivalente della cloche, mentre il destro ci permetterà di controllare il punto di vista. I tasti dorsali ci permetteranno di accelerare, frenare e usare il timone, mente con triangolo, cerchio, quadrato e X (A, B, X, Y nel caso abbiate un pad Xbox) controlleremo le armi ed il puntamento. I trasti direzionali saranno invece completamente inutilizzati, ma sul motivo di ciò tornerò più avanti.

Viene da se che anche il modello di volo e' molto semplificato: i vari aerei si differenziano in base ai parametri di velocità, manovrabilità, stabilita, difesa e capacità aria-aria o aria-terra, (affrontare un doghfight con un Mig-21 non e' la stessa cosa che farlo su di un F-15C) ma a parte questo si pilotano nello stesso medesimo modo, inclusa la strumentazione, che di fatto si riduce al solo head-up display anche quando siamo nella vista dall'abitacolo.



Lanciarsi in mezzo ai combattimenti e' facilissimo, ma rispetto al passato, anche al livello di difficoltà più basso, e' molto meno semplice colpire il nemico: vuoi perché il nemico cercherà di evitarli con manovre evasive, vuoi perché il gioco sembra spingere il giocatore a ricercare la posizione di tiro migliore penalizzandolo ogni volta che questi si limita semplicemente ad aprire il fuoco quando il marcatore del bersaglio diventa rosso.

Il comportamento dell'IA nemica e' buono: i caccia avversari tendono ad essere il più aggressivi possibile e a disorientarci con manovre strette, ma qualche volta "bara" facendo virate del  tutto impossibili, specie quando deve mettersi sulla nostra coda. L'IA alleata invece e' quasi inutile: in AC7 infatti non e' possibile impartire ordini ai nostri compagni come accadeva in passato (ecco il motivo per il quale i tasti direzionali sono inutilizzati). Intendiamoci, gli alleati non si limitano ad andare a spasso per il cielo, ma il loro contributo alla causa della missione e' praticamente nullo: possono abbattere qualche caccia nemico ma non ci coprono minimamente e si guardano bene dall'attaccare i bersagli primari. A mio modo di vedere questo e' il difetto più grande di tutto il gioco (e anche de-facto l'unico vero difetto).



Nel gioco i velivoli che potremo pilotare vengono classificati in base la loro ruolo: Caccia, Attacco e Multiruolo, ma in realtà questa non e' particolarmente stretta e può essere variata con la scelta delle armi special: ad esempio, l'F-14 Super Tomcat, che di base e' un caccia, può essere trasformato in un aereo da attacco installando le bombe GPB. Si possono alterare le caratteristiche dei caccia e del loro armamento tramite le Parti, (l'equivalente dei perk negli RPG): ciascun aereo ne può montare fino ad 8 diversi, selezionabili liberamente prima di ogni missione.

AC7 rompe col passato e introduce il sistema di sblocco ad albero visto in Ace Combat: Infinity: in pratica, i nuovi aerei da acquistare usando i crediti accumulati completando le missioni libere e della campagna, non saranno più resi disponibili un po' alla volta proseguendo lungo la storia ma dovranno essere sbloccati acquistando gli aerei e le parti lungo i percorsi stabiliti dalla struttura ad albero.
Questa cosa impone oculatezza e un po' di pianificazione nell'investire i crediti guadagnati: e' impossibile infatti acquistare tutti e 28 gli aerei disponibili con una singola partita, a meno di non passare ore e ore a ri-giocarsi le missioni libere.


Dalla mia esperienza con i precedenti titoli della serie ho potuto estrapolare una serie di elementi fissi, (quasi) sempre presenti nelle varie campagne: Il mega aeroplanone-fortezza armato di tutto punto, la squadriglia di Assi quasi impossibili da abbattere, comandata da un Super Asso che fa volare il suo caccia violando tutte le leggi della fisica (conosciute e non), il finale con passaggio "acrobatico" con una qualche mega-struttura come sfondo. In AC7 troverete (o ri-troverete) gli stessi elementi, ma non pensate di essere di fronte ad un mero more-of-the-same, visto che almeno un paio di interessanti novità rispetto al passato ci sono.

La prima e di sicuro la più importante sono le condizioni atmosferiche: le nuvole ad esempio, oltre ad impedirci di vedere bloccano i sensori dei missili facendo perdere loro l'aggancio sul bersaglio se questi ci entra dentro. Per fortuna la cosa vale nei due sensi e anche noi potremo infilarci nelle nuvole per scrollarci di dosso i missili AA e SAM nemici. Altra caratteristica delle nuvole e' che rimanere troppo al loro interno può portare al congelamento del caccia e al conseguente stallo, che specie a bassa quota può avere conseguenze disastrose. I fulmini invece possono mandare in tilt il sistema elettronico del caccia, impedendoci di agganciare i bersagli e di fare fuoco, mentre il vento rende molto complicato manovrare l'aereo. Nel corso della campagna sperimenteremo quanto sia complicato affrontare determinate situazioni in condizioni meteo avverse, come ad esempio cercare dei bersagli in mezzo ad una tempesta di sabbia o ad inseguire un caccia nemico in mezzo alla nebbia in una regione estremamente montuosa.


Altra interessante novità e' che in alcune missioni ci troveremo ad affrontare Droni da combattimento: piccoli, ben armati e capaci di effettuare manovre ad altissimo numero di g saranno per noi una spina nel fianco non indifferente, anche per il fatto che spesso attaccheranno in massa. Per nostra fortuna non sono molto resistenti (un solo missile basterà ad abbatterne uno) e una volta capito il "trucco" (lascio a voi il divertimento di scoprire quale) sbarazzarsene diventerà molto più semplice.

Dal punto di vista tecnico il gioco offre un impatto visivo splendido anche con la "bassa risoluzione" del Full-HD al quale sono costretto dalla mia PS4 liscia (sarei curioso di verderlo girare sul mio schermo 2K in versione PC), il tuitto con un frame rate che si e' mantenuto sempre costante: in tutte le ore che ci ho passato sopra non ho notato alcuna incertezza, nepure minima. Degni di particolare nota sono l'implementazione delle esplosioni, molto ben realizzate, e gli effetti condensa e ghiacchio sul vetro della calotta dell'abitacolo, quest'ultimo che interagisce con la luce del sole creando un effetto abbagliamento molto convincente. Molto buona la colonna sonora, cosi' come la recitazione delle cut-scene, che purtroppo sono solo in Inglese sottotitolato.


Faccio solo un piccolo excursus sulla modalità VR, che e' stata una delle componenti del gioco più pubblicizzate nei 4 anni del tempo di sviluppo: contrariamente a quanto molti pensano, la campagna non e' giocabile in VR e il gioco mette a disposizione solo 3 missioni speciali per tale modalità. Per la verità questa cosa e' stata resa nota più di un anno e mezzo prima del rilascio del gioco, ma deve essere passata in sordina visto che c'è un sacco di gente che l'ha scoperto solo dopo aver acquistato il gioco al day one.

Concludendo, pur non essendo un simulatore di volo, Ace Combat 7: Skies Unknown mi ha decisamente convito per la sua formula collaudata ma al contempo sempre adrenalinica e divertente. Se vi piacciono gli aerei ma non avete la voglia e il tempo di imparare ad usare un complesso simulatore di volo, o magari anche si ma cercate un gioco con azione più frenetica, allora questo e' il titolo che fa per voi.


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