venerdì 4 gennaio 2019
Shadow of the Tomb Raider - Recensione
Il reboot che nel 2013 aveva "stravolto" il personaggio di Lara Croft, che tutti i fan della prima ora della serie Tomb Raider avevano conosciuto ed amato, e' arrivato al terzo capitolo. Questa volta la nostra eroina si dirigerà in sud-America, dove dovrà nuovamente incorciare i guanti contro la Trinità per cercare di fermare una profezia Maya sulla fine del mondo.
Se avete letto le mie recensioni dei due precedenti capitoli della serie reboot (Tomb Raider e Rise of the Tomb Raider) sapete che ho guardato il nuovo corso della storia storcendo un po' il naso. Ciò nonostante ho apprezzato l'evoluzione del personaggio, che lentamente torna ad essere quello originale, ed il gameplay rinnovato prendendo a modello l'altra serie di Action Adventure di riferimento, ovvero Uncharted. In questo senso, Shadow of the Tomb Raider rappresenta un ulteriore passo avanti in entrambe le summenzionate direzioni, costituendo il primo titolo del nuovo corso che mi ha convinto completamente.
Poco dopo gli avvenimenti narrati in Rise of the Tomb Raider, Lara e nuovamente sulle tracce della Trinità. L'organizzazione segreta e' in sud-America alla ricerca di una reliquia in un tempio nascosto nella giungla messicana. Lara riesce ad impossessarsi della reliquia, un pugnale sacro, prima dei suoi avversari, ma allo stesso tempo innesca una antica profezia che include la morte del sole e la fine del mondo. Purtroppo, queste non sono solo parole al vento e una serie di terribili catastrofi inizieranno a devastare la terra. A peggiorare le cose c'è il fatto che Lara sarà fermata dal capo locale della Trinità, il dottor Pedro Dominguez, che le prenderà il pugnale per poter con esso "distruggere il mondo e ricostruirlo secondo la sua volontà". A Lara non resterà dunque che partire nel disperato tentativo di sventare i piani dei suoi avversari.
Il gameplay di SoTR ha sostanzialmente le stesse meccaniche già viste nei due precedenti capitoli ma con tre modifiche che pero', a mio modo di vedere, fanno la differenza: La prima e' l'aver ridotto il numero di scontri con i nemici in favore di un maggior numero di enigmi. Di più, i combattimenti sono stati disegnati in modo da cercare di far preferire un approccio il più possibile stealth, grazie ad una maggiore interattività dell'ambiente: Per sfuggire alle pallottole dei nemici, Lara adesso potrà infatti nascondersi in mezzo all'erba, su gli alberi, nel groviglio dei rampicanti e potrà anche usare il fango per ridurre ulteriormente la sua visibilità da vicino (e rendersi invisibile ai visori infrarossi).
Il secondo punto notevole e' l'introduzione della dimensione acquatica: durante il corso dell'avventura Lara si troverà in diverse occasioni a dover nuotare in apnea attraverso lunghi cunicoli sommersi, dovendo gestire la necessita di respirare, (usando le bolle d'aria sparse lungo il percorso) e i pericoli come Murene e i terribili Piranha, dai quali Lara dovrà cercare di stare alla larga evitandoli o nascondendosi tra la vegetazione subacquea.
Infine, le scalate in free-climbing sono state rese ancora più spettacolari tramite l'introduzione dell'equipaggiamento da scalata, che consente di aggrapparsi ed affrontare pareti con gradi di inclinazione estrema. In questo senso e' evidente lo sforzo di indirizzare sempre di più i binari del gameplay verso il modello Uncharted, cosa che a mio modo di vedere e' più che positiva.
Per il resto ritroverete tutto il buono (e il meno buono) visto nelle due precedenti avventure della Lara 2.0: Arco, coltello e piccozze saranno l'equipaggiamento chiave della nostra eroina, e potremo ancora migliorarli (come per le armi) nei campi-base, usando le risorse reperite esplorando le aree hub, che come in precedenza danno una sorta componente open-world al gioco. Ritroveremo ancora le Tombe, forse la parte migliore di tutti i TR del nuovo corso, con i loro enigmi da risolvere per ottenere nuove abilità speciali per Lara, oltre a quelle che possono essere comprate spendendo i punti esperienza accumulati nel gioco normalmente.
La mia PS4 liscia non ha avuto grossi problemi a far girare il gioco, mostrando anche una ottima qualità visiva per una console in risoluzione FullHD. Il frame rate, seppur non altissimo, si e' comunque mantenuto costante senza rallentamenti evidenti, segno che il codice del gioco e' stato ben ottimizzato e ripulito.
Shadow of the Tomb Raider e' un ulteriore positivissimo passo avanti lungo il nuovo corso della serie: la storia, sebbene sia l'ennesimo "anche oggi salviamo il mondo" e intrigante e l'ambientazione precolombiana e' decisamente affascinante. Mi auguro quindi che Square Enix ci conceda almeno un altro capitolo.
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