sabato 23 ottobre 2021

Chronicle of Innsmouth - Recensione

 Quale e' il modo migliore per passare una notte buia e tempestosa? Ovviamente farsi una bella gita in una sinistra cittadina evitata da tutti ed abitata da gente strana che adora una misteriosa divinità pagana! Del resto, cosa mai potrà andare storto?

Creata da un gruppo di sviluppatori Italiani, Chronicle of Innsmouth (CoI) e' una avventura grafica dal sapore retro' ispirata al racconto La Maschera di Innsmouth di H.P. Lovecraft e scritta usando il buon vecchio motore SCUMM, lo stesso che "spingeva" le avventure grafiche edite negli anni 90 dalla LucasArts, come Moneky Island e Indiana Jones and the Fate of Atlantis.

La storia ci vede nei panni di un giovane viaggiatore, che, sulla via per Arkham giunge oramai di notte a Newburyport. Mentre attende di poter riprendere la sua strada sente per caso parlare di Innsmouth, una cittadina un tempo importante porto di pesca e adesso del tutto dimenticata, tanto da essere stata rimossa dalle carte geografiche della zona. Di più, Innsmouth ha una fama sinistra che spaventa gli abitanti delle località vicine, tanto che evitano di avvicinarvisi e di parlarne. 

Si dice infatti che gli abitanti di Innsmouth non amino particolarmente gli estranei e siano affetti da una strana malattia che in eta' adulta ne deforma in modo grottesco l'aspetto, tanto da renderli più simili a pesci che esseri umani. Non solo, pare che siano tutti adepti di una strana religione che loro chiamano Il Culto Esoterico di Dagon e che l'ultimo sacerdote cristiano che ha cercato di convertirli diversi anni or sono sia stato costretto a fuggire via.

 Incuriosito da tutte queste storie, il nostro eroe deciderà di recarsi personalmente ad Innsmouth, per verificare si queste siano vere o no, infilandosi in un pericolo mortale.

C’è poco da dire di concreto sul gameplay di CoI: il gioco utilizza la classica interfaccia SCUMM con verbi-azione e inventario a vista nell'interfaccia e sostanzialmente si gioca allo stesso modo delle classiche avventure punta e clicca con dialoghi e ricerca ed utilizzo degli oggetti per risolvere i vari enigmi che incontreremo come punto centrale. Il gioco propone anche una o due sezioni Action dove sostanzialmente dovremo cercare di evitare di essere acchiappati dai nemici fuggendo per la mappa. Nel gioco ci sono diversi punti in cui, facendo la cosa sbagliata, si può morire, ma in se non e' particolarmente punitivo e grazie alla possibilità di salvare in qualsiasi momento la cosa quasi scivola via inosservata.

L'uso del motore SCUMM ha comportato anche una grafica pixellosa, anni 90, che pero' e molto gradevole. Cosa che ho trovato strano per una produzione Italiana, il gioco ha l'audio dei dialoghi solo un inglese con sottotitoli nella nostra lingua. Da notare che la "traduzione" in Italiano non e' sempre precisa, quasi come se il gioco fosse stato originariamente realizzato in italiano e poi tradotto senza troppo impegno in Italiano (!).

Ma traduzione a parte (per altro unico difetto dell’intero titolo) CoI e' un gioco molto divertente: non particolarmente lungo (solo 3/4 ore in totale) ma dotato di una splendida atmosfera Lovecraftiana, con enigmi ne troppo semplici ne troppo complicati mi e' piaciuto parecchio, tanto da consigliarvelo a cuor leggero.

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