martedì 11 maggio 2021

Lust for Darkness - Recensione

 

Volete una avventura horror/erotica dalla storia a dir poco disturbante e ispirata ai lavori di Lovercraft, Giger e Beksinski? Ecco, allora Lust for Darkness e' il gioco per voi.

Inizio con una piccola nota "editoriale": salvo il logo, in questa recensione non troverete immagini del gioco. Non per il fatto che in esso ci siano delle scene esplicite ma semplicemente perché, a causa di quello che credo sia un bug, la funzionalità di cattura delle schermate integrata di Steam non sembra funzionare con LFD. Premendo infatti il tasto F12 si viene riportati alla scremata del titolo. Detto questo, passiamo a parlare del gioco, iniziando come al solito dalla trama.

Jonathan Moon e' un uomo in cerca di risposte: la moglie Amanda sembra essere sparita nel nulla e nonostante tutte le ricerche della polizia della donna non e' stata trovata alcuna traccia. Ma dopo un anno dalla scomparsa Jonathan riceve un messaggio, o meglio, una richiesta di aiuto, con il quale Amanda gli chiede entrare di nascosto in una sontuosa villa vittoriana fuori città.

Giunto sul posto Jonathan riesce a intrufolarsi nella casa e scopre che questa sembra essere la sede di uno strano culto esoterico i cui adepti aspirano a raggiungere Luust'ghaa, la dimensione della lussuria e della perversione. Ma girando in incognito in mezzo a loro in cerca di Amanda, Jonathan scoprirà presto che le divinità blasfeme adorate dai tizi mascherati che girano per la villa non sono solo un pretesto per lasciarsi andare a orge a pratiche sado-maso, ma al contrario non solo sono reali, ma uccidono gli incauti che osano evocarli per entrare nel loro mondo.

Prima di passare a descrivere il gameplay del gioco voglio chiarire la questione "sesso e carnazza": sebbene in Lust for Darkness la componente sessuale sia centrale, il sesso esplicito e' relegato solo a giusto un paio di scene. Di conseguenza quello che stiamo descrivendo non e' un gioco pornografico nel senso letterale del termine. Di contro pero' e' decisamente destinato ad un pubblico adulto visto che oltre al sesso e perversioni sessuali varie e' presente una discreta dose di sangue e violenza.

LFD e' sostanzialmente una avventura in prima persona, con l'azione del gioco si svolge attraverso il punto di vista del protagonista, alla stessa maniera di quanto visto ad esempio in Call of Cthulhu. Nel titolo c’è una discreta componente stealth: sebbene presto Johnatan verrà in possesso di una maschera che gli permetterà di aggirarsi quasi liberamente per la villa, dovrà comunque stare ben attento a non farsi notare e quindi scoprire, cosa che lo porterebbe alla morte e al caricamento dell'ultimo checkpoint raggiunto (in LFD non si può salvare manualmente). 

In alcune sezioni, Johnatan dovrà attraversare dei portali che gli permetteranno di raggiungere la dimensione di Luust'ghaa. Qui la maschera non gli sarà di alcun aiuto e dovrà evitare i demoni che qui risiedono aggirandoli o fuggendo via di corsa, cosa che non e' sempre facilissima. Oltre allo stealth ovviamente ci troveremo a dover cercare indizi e risolvere piccoli puzzle per poter procedere nel gioco. Per ovvi motivi, nel gioco ci sono solo dialoghi preordinati senza possibilità' interazione da parte dell'utente.

Interessante invece la possibilità di interazione con l'ambiente circostante: il gioco ci premetterà di usare il mouse come una mano per afferrare e interagire con oggetti come porte e cassetti muovendolo avanti o indietro come se tirassimo o spingessimo. L'interazione con altri tipi di oggetti avviene invece con una sorta di modalità osservazione in cui potremo ruotarli in tutte le direzioni o aprili, qualora si trattasse di contenitori, per cercare indizi.

Il gioco non ha una gran durata, prendendosela con calma lo si può giocare dall'inizio alla fine in poco più di 3 orette, tutto sommato pero' di ottima qualità.

La parte tecnica è buona, ma non eccezionale: lo si può chiaramente vedere dalla qualità di modelli e texture, che e' un pelo sottotono rispetto a produzioni simili. Il gioco non e' brutto a vedersi ma poteva essere presentato un pelo meglio. E' invece decisamente pregevole l’interattività con l’ambientate e con gli oggetti in esso presenti. Infine, a parte la questione degli screenshots non ho trovato magagne degne di nota.

Concludendo, Lust for Darkness e' una avventura con uno stile molto interessante che offre una esperienza horror a tratti disturbante. Se il genere vi piace allora non vi deluderà di sicuro.

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