sabato 20 giugno 2020

Arma 3: Contact - Recensione


Contact, l'ultima espansione di Arma 3, in ordine di tempo, ci porta a passeggiare in notturna nei boschi dell'Europa dell'est, questa volta non per affrontare il nemico invasore ne per cercare funghi: andremo invece a caccia di E.T. !
Livonia, anno 2039, un incidente Blue-on-Blue durante una esercitazione che vede coinvolte le truppe NATO e l'esercito Livoniano (LDF) porta alla luce una strana radice che pare "viva". La zona viene immediatamente resa inaccessibile dall'LDF, con la scusa di esalazioni di gas velenoso e l'esercitazione cancellata. Durante i preparativi per il rientro in patria, lo specialista Aiden Rudwell (che andremo ad impersonare noi), viene coinvolto dall'amico Caporale Stype in una infiltrazione illegale nell'area interdetta per investigare sulla verità dietro la chiusura del sito.

I due scoprono che in effetti il gas non c'entra nulla e che i Livoniani stanno invece studiando la strana radice che hanno visto il giorno dell'Incidente e non solo, l'LDF ha anche trovato altre radici simili seppellite nel territorio circostante. A rendere la vicenda da strana ad incredibile arriva la comparsa di una enorme astronave aliena che sembra interessata alle misteriose radici. L'arrivo della nave e' accompagnato da una potente scarica EMP che provoca diverse vittime tra il personale militare di entrambe le fazioni presenti nell'area. NATO e LDF si organizzano per cercare di capire le intenzioni dei visitatori e incaricano Rudwell, che e' specializzato in lingue (sic!), di tentare un contatto usando i segnali radio, che sembrano essere il modo in cui gli alieni comunicano.

Il contatto ha un parziale successo: trasmettendo della musica sulle frequenze usate dai visitatori Aiden viene investito da una serie segnali che investono la sua mentre proiettandovi delle immagini dal significato non chiaro ma che comunque hanno l'effetto di far perdere i sensi al malcapitato soldato. Vedendo crollare a terra Rudwell il personale LDF perde la testa e inizia a sparare su alieni e alleati, con l'unico risultato di provocare una reazione letale da parte degli alieni. Ripresosi, Aiden si da alla macchia con i pochi membri del personale NATO ancora vivi (considerati come agenti rinnegati dall'LDF) e due scienziati, per cercare di salvare la situazione ed impedire una disastrosa guerra planetaria.


A differenza delle altre campagne di Arma 3, per 4 delle 6 missioni di First Contact (questo il nome corretto della campagna del DLC) il nostro compito non consisterà nel ingaggiare le forze nemiche ma nel recuperare informazioni sulle strane radici e sull'interesse che i visitatori hanno su di loro. Per la maggior parte del tempo ci troveremo, da soli, a muoverci di notte nei boschi, cercando di evitare le pattuglie dell'LDF.  ne consegue quindi che la principale tattica che dovremo adottare sia quella dell'agire in silenzio: del resto, sebbene ci considerino rinnegati, gli uomini dell'LDF sono pur sempre alleati ed e' quindi meglio evitare di sparare loro addosso, specie se vogliamo sopravvivere.

Sfortunatamente (o 'fortunatamente', a seconda dei punti di vista), non tutti gli scontri possono essere evitati, specie quelli con le bande di criminali che girano nell'area in cerca di equipaggiamento militare da rubare: con loro non potremo fare altro che eliminarli, (meglio se prendendoli di sorpresa) per poi cercare di recuperare quanto più equipaggiamento possibile dai cadaveri, visto che il nostro di ba se e' abbastanza scarsino, e un fucile di precisione o un silenziatore possono esserci realmente comodi.

Torniamo al lato scientifico della storia: messo da parte un per un attimo il fucile d'assalto, le nostre armi principali saranno due oggetti molto speciali. Il primo, e forse più utile, e' l'analizzatore di spettro radio, un simpatico dispositivo che ci permetterà di analizzare e decriptare le comunicazioni delle truppe LDF e identificare la loro posizione. Non solo, i giocattolino ci permetterà di registrarle e usarle per comporre messaggi da ritrasmettere sulle medesime frequenze in modo da inviare ordini fasulli e magari far spostare un gruppo di nemici che non possiamo aggirare. O ancora hackerare un drone da combattimento in modo da poterlo usare per i nostri scopi.


Analogamente, usando una apposita antenna, l'analizzatore di spettro ci permetterà di ascoltare e tracciare le comunicazioni degli alieni in modo da localizzare le loro sonde e trasmettere sulle loro frequenze della musica in modo da attirare la loro attenzione e, magari, ricevere una qualche risposta...

Il secondo dispositivo e' l'UGV: un simpatico robottino telecomandato che ci permetterà di avvicinarci alle radici aliene senza che queste si ritraggano e raccogliere campioni da analizzare tramite la sonda, o usare lo scanner laser per analizzare in loco la composizione chimica di qualsiasi bersaglio noi vogliamo.

Le 4 missioni centrali della campagna coprono l'arco temporale di una sola notte e cubano una oretta abbondante di gioco ciascuna, a seconda di quanto tempo dedichiamo agli obbiettivi secondari o ad esplorare la mappa. Il livello di difficoltà si mantiene discretamente alto, in particolare per il fatto che il gioco prevede a più riprese l'attivazione di zone di mappa particolarmente pericolose (in quanto scenario di obbiettivi di missione), all'interno delle quali non e' possibile salvare. Se si viene uccisi al loro interno il gioco ci viene incontro offrendoci un salvataggio automatico fatto un attimo prima del nostro ingresso, ma che può risalire a svariati minuti prima della nostra dipartita...


Insomma, come da tradizione Arma anche Contact non e' un gioco particolarmente semplice da affrontare, ma non impossibile, specie se si applicano tutte le cautele che usereste nella vita reale. Personalmente ho trovato particolarmente utile giocare usando il mio TrackIR 5 per poter muovere la testa liberamente senza usare il mouse: farlo mi ha permesso di localizzare pericoli molto più facilmente e in modo più naturale.  Se ne possedete uno attivarlo nel gioco e' facilissimo e richiede solo una rapida occhiata la pannello di configurazione dei controller.

Il lato tecnico e' il punto debole del DLC: Il motore di gioco, che ricordo performare molto bene con la campagna base, con Contact invece arranca e non riesce a schiodarsi da 24 fps medi, segno che l'ottimizzazione del modulo e' quanto meno da rivedere. Il tutto rimane comunque giocabile in maniera accettabile, ma sarebbe augurabile che gli sviluppatori dessero una bella ripulita al codice in modo da raggiungere almeno i 30 fps stabili per renderlo fruibile in maniera decisamente più godibile.

Pessima ottimizzazione o meno, l'idea di abbandonare gli scontri tattici in favore del sotterfugio e della raccolta di informazioni rimanendo nell'ombra a mio avviso funziona molto bene e rende Contact una esperienza decisamente divertente ed originale.

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