mercoledì 15 maggio 2019
Vampyr - Recensione
La giornata del povero dottor Jonathan Reid, giovane medico epidemiologo appena ritornato dall'orrore della prima guerra mondiale, non e' iniziata nel migliore dei modi: non solo viene ucciso in modo misterioso, ma riprenderà vita come vampiro in mezzo ad un mucchio di cadaveri solo per azzannare alla gola e uccidere la sua amata sorella che lo stava cercando disperatamente. A complicare ulteriormente la situazione c'è la Guardia di Prywen, una confraternita di cacciatori di vampiri convinti che le "sanguisughe" siano la causa dell'influenza spagnola che devasta la città di Londra, che da quindi la caccia a Jonhatan e a tutti i suoi "simili".
Al nostro sventurato protagonista non resterà che cercare di capire la verità dietro all'epidemia, decidendo nel frattempo se salvare la popolazione o usarla come riserva personale di sangue...
Nell'ultima frase del prologo c'è quella che e' la caratteristica più decantata di Vampyr, ovvero le scelte morali e in particolare quelle legate alla possibilità di nutrirsi o meno del sangue dei poveri cittadini di Londra. Scelte che avranno influenza sul finale e sulla salute dei cittadini stessi, ma su questo punto torneremo in seguito.
Vampyr e' un gioco di ruolo di impronta decisamente action e con visuale in terza persona. Nei panni di Jonathan Reid dovremmo scoprire cosa c'è di vero dietro alla voce che siano i vampiri la vera causa dell'epidemia di influenza che sta' flagellando i quartieri della Città di Londra del primo novecento, trasformatasi in una sorta di zona di quarantena. Il protagonista e' un giovane ma già famoso medico epidemiologo e quindi possiede tutte le conoscenze scientifiche per trovare una cura per il morbo, ma allo stesso tempo e' appena diventato suo malgrado un vampiro e dovrà fare i conti con la sua nuova natura di succhia-sangue.
Come da tradizione vampiresca, Jonhatan potrà agire solo di notte per completare le quest principali e secondarie che il gioco ci proporrà. Per salire di livello e utilizzare i punti esperienza che avremo accumulato dovremo necessariamente andare a dormire in uno dei rifugi sparsi per la città o nel nostro alloggio all'ospedale, che funge da "base operativa". Dormire ha pero' l'effetto non trascurabile di rendere effettive le conseguenze delle nostre azioni e delle decisioni prese durante la notte precedente, cosa che come vedremo può complicare la situazione generale.
Il combattimento e' in puro stile action con un sistema di controllo un po' legnoso (almeno su PS) che pero' tutto sommato si riesce a gestire bene. Il nostro eroe potrà portarsi appresso un arma da mischia e una da fuoco entrambe utilizzabili al volo grazie agli pulsati mappati sul Pad. Lungo la nostra avventura potremo ovviamente acquistare o trovare nuove armi, che potremo potenziare grazie ai tavoli da lavoro presenti nei rifugi. Personalmente ho giocato tutta la campagna usando la spada e la pistola che ho ricevuto con il DLC "The Hunters Heirlooms", potenziati ogni volta che mi e' stato possibile e non ho avuto particolari difficoltà negli scontri, salvo magari un paio di boss-fight veramente toste.
La struttura di gioco e' Open-World, con una mappa che riproduce 4 quartieri di Londra liberamente esplorabili. Per precisa scelta degli sviluppatori non c'è la possibilità di usare lo spostamento rapido tra una località e l'altra e saremo quindi costretti a farci lunghe scarpinate (la mappa per fortuna non e' enorme) con conseguenti frequenti incontri con Skal (una specie 'minore' di vampiri regredita allo stato bestiale) e uomini della Guardia di Prywen, verranno puntualmente rigenerati sempre nei medesimi posti, in versione "livellata" in base al livello del nostro protagonista.
Ciascuno dei quartieri della città ha un suo stato di salute che indica quanto i suoi abitanti sono sani e di conseguenza quanto migliore sarà il loro sangue. Notte per notte le scelte del nostro protagonista influenzeranno in positivo o in negativo, se un quartiere scende sotto il livello critico gli NPC che vi abitano moriranno e le strade si riempiranno di mostri, rendendolo di fatto inaccessibile o quasi. Essendo pero' un medico provetto, Jonahtan potrà migliorare lo stato di salute curando i suoi abitanti diagnosticando la loro patologia e dando loro la corretta medicina, per creare la quale dovremo prima ottenere la ricetta e poi i necessari ingredienti per il crafting.
Curare la salute degli NPC e' utile anche nel caso fossimo interessati ad abbracciare il lato oscuro e a nutrirci del loro sangue: i cittadini in salute hanno sangue di qualità migliore e questa incide sul quantitativo di punti esperienza che guadagneremo nutrendocene. Qui devo spendere due parole su uno degli aspetti che meno mi e' piaciuto del gioco: questo sembra letteralmente implorarci di cedere alla nostra natura di vampiro e succhiare il sangue degli NPC premiandoci con un grosso quantitativo di punti esperienza. Di contro pero', farlo troppo spesso pregiudicherà in maniera irreversibile l'accesso ai 2 finali migliori (sono 4 in totale). In buona sostanza si tratta quindi di un arma a doppio taglio che va usata con estrema cautela, pena un end-game disastroso.
Il difetto principale di Vampyr e' la narrazione della storia che rimane abbastanza scialba e superficiale nonostante l'incipit sia interessante. Se unite questo ad un lato tecnico non esente da difetti (uno fra tutti i caricamenti troppo lunghi) e ad alcune scelte di gameplay poco condivisibili ne viene fuori un buon gioco a meta', nel senso che pur non essendo brutto o noioso alla fin fine Vampyr non lascia dietro di se un ricordo indimenticabile. Fateci pure una partita se credete, ma non aspettatevi nulla di speciale.
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