giovedì 17 agosto 2023

Far Cry 6 - Recensione

Dopo le savane africane, le isole del pacifico infestate da pirati, le montagne tibetane e le pianure e foreste degli Stati Uniti centrali, con Far Cry 6 Ubisoft ci porta finalmente ai Caraibi! Ma non illudetevi: non potremo starcene comodamente sdraiati sulla spiaggia all'ombra di una palma a fumare sigari e sorseggiare Mojito, c’è una Revolucion da fare! E come diceva Che Guevara: Cerveza o Muerte! 

Uhm, no: forse era Homer Simpsons...

 Chiaramente ispirata a Cuba, Yara e' un arcipelago di isole caraibiche che fa stato a se, ma con una particolarità che la rende speciale: dal suo tabacco si estrae il Viviro, un medicinale che cura efficacemente il cancro fermando completamente la riproduzione delle cellule tumorali nell'organismo. Per massimizzare la produzione di Viviro dell'Isola, Anton Castillo, il Leon di Yara, (magistralmente interpretato da Giancarlo Esposito) che regge il governo col pugno di ferro e le armi dell'FDL (le forze armate yarane) ha deciso di aumentare la forza lavoro nei campi obbligando per legge cittadini scelti tra le classi più povere, in buona sostanza ripristinando la vecchia pratica della Schiavitù. A peggiorare la cosa c’è anche il fatto che il pesticida usato sul tabacco ha effetti devastanti sull'organismo umano e i disgraziati che devono lavorare nei campi non sono certo protetti dai suoi effetti.

 Il nostro/la nostra protagonista, (perché potremo scegliere se interpretare un uomo o una donna) e' Dani Rojas, giovane ex-militare yarano, che e' finito assieme ai suoi amici nelle liste di arruolamento per il lavoro nei campi ed ha quindi deciso di fuggire negli stati uniti. Purtroppo per lui, e i suoi amici, proprio in quella che dovrebbe essere la loro ultima sera su Yara, nella capitale viene proclamata la legge marziale e i soldati dell'FDL iniziano a catturare tutti i "renitenti" alla coscrizione, giustiziandone parecchi sul posto. Dani riesce a raggiungere il porto ed ad imbarcarsi, ma la loro barca viene fermata dalla marina Yarana: a colmo della sfortuna con loro si e' imbarcato clandestinamente anche il figlio del presidente Castillo nel tentativo di sottrarsi al controllo del padre.

 Per non lasciare testimoni dell'evento la barca viene affondata con tutti i suoi occupanti a colpi di mitragliatrice. Dani si salva, svegliandosi all'alba su una spiaggia solo per assistere alla morte della sua amica Lita, che lo invita a raggiungere Clara Garcia, leader di Libertad, uno dei vari movimenti rivoluzionari che si oppongono a Castillo. Non avendo molte alternative Dani raggiunge la base operativa di Libertad per unirsi ai ribelli di Clara, che dopo una comprensibile diffidenza iniziale, lo incarica di un compito fondamentale: per quanto motivata, Libertad da sola non sarà mai in grado di liberare Yara dalla tirannia di Castillo, ma con l'aiuto degli altri gruppi uniti la cosa sarebbe possibile. Il compito di Dani sarà appunto di contattarli, guadagnare la loro fiducia e convincerli ad unirsi a Libertad.

 A livello di gameplay, FC6 riprende quanto di buono visto in Far Cry 5 e nel suo spin-off Far Cry New Dawn: la mappa di Yara e' divisa in macro regioni (a loro volta suddivise in province), ciascuna controllata da uno (o piu') scagnozzi del presidente Castillo e al contempo sede di uno dei movimenti rivoluzionari (la famiglia Montero, le Leggende del 67/La Moral e Maxima Matanza). La mappa e' completamente esplorabile fin da subito, tenendo pero' presente che ogni provincia ha un suo "livello", che indica sostanzialmente la pericolosità delle forze FDL che la presidiano.

 Come detto poc’anzi, il nostro obbiettivo e' guadagnare la fiducia degli altri guerriglieri e per farlo dovremo ovviamente seguire le missioni principali che ci verranno proposte, ma come oramai da tradizione Ubisoft, il mondo di gioco e' strapieno di attività secondarie e accessorie con cui passare il tempo tra una main e l'altra: non sto qui ad elencare tutti i possibili di missione, mi limito solo a dire che per la prima volta nella serie, Ubisoft ha evitato di rendere opzionali ma obbligatorie cose come caccia e pesca, che in passato erano legate alla crescita del personaggio e al suo equipaggiamento.

 Sempre a proposito del nostro personaggio, sebbene possa aumentare di livello guadagnando esperienza non c’è un albero delle skill tramite il quale scegliere di quali abilita' dotarlo. Oltre a questo non dovremo nemmeno ammattire a raggranellare denaro per comprare le armi migliori, visto che queste (comunque acquistabili presso i vari negozi e completamente personalizzabili, sia nell'aspetto che negli accessori montati) vengono in genere trovate in giro cercando nelle casse o vengono ottenute come premio per il completamento delle missioni. Per assurdo, il migliore fucile d'assalto del gioco, già completo di mirino e puntatore laser, l'ho trovato nel corso della missione dedicata alla serie TV Stranger Things, dopo solo una decina scarsa di ore di gioco.

 Questa nuova formula ha decisamente alleggerito il gameplay, consentendo al giocatore di concentrarsi solo sulle cose alle quali e' realmente interessato, senza dover perdere inutilmente tempo in tediosi e ripetitivi compiti legati al più becero grind delle statistiche. Inutile dire che ho molto gradito questa cosa.

 Il comparto tecnico non mi ha esaltato: sebbene modelli 3D e texture siano decisamente buoni, si vede che il gioco e' stato pensato come muti-piattaforma e di conseguenza il livello di dettaglio su PC non e' altissimo. Purtroppo il gioco non e' doppiato in Italiano e dobbiamo accontentarci dell'Inglese sottotitolato, e' pero' giusto e doveroso far notare che le voci scelte per i vari personaggi hanno tutte un ottimo accento spagnolo, che rende molto bene l'idea dell'ambientazione caraibica del gioco. 

 Devo essere sincero, ho preso e giocato questo Far Cry 6 solo perché l'ho trovato super scontato agli ultimi saldi Steam, altrimenti probabilmente avrei atteso ancora un po' di tempo e principalmente per il fatto che l'ambientazione scelta per questo capitolo non mi convinceva poi molto. Il giocarlo mi ha fatto capire quanto in realtà mi sia sbagliato: l'ambientazione non solo e' molto convincente, ma e' probabilmente la migliore vista fino a qui. Unendo questo al gameplay divertente e una storia intensa ma a tratti meno seriosa delle precedenti, quello che e' venuto fuori e' un prodotto molto divertente da giocare. Ben fatto Ubisoft!

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