venerdì 2 luglio 2021

DCS: F/A-18C Rising Squall - Recensione

 

 DCS World e Ace Combat sono l'uno all'antitesi dell'altro: il primo e' un simulatore di volo complesso e realistico, mentre il secondo e' una serie di giochi arcade di combattimento Aereo. Inverted, un gruppo di svilupparti terze parti ha tentato di mescolare le due cose creando una campagna per DCS World capace di portare il giocatore le atmosfere e le meccaniche di Ace Combat. Il risultato di questo ncmix e' Rising Squall.

Partiamo dai requisiti: per funzionare, la campagna richiede il possesso dei moduli DCS: F/A-18C Hornet e la mappa DCS: Persian Gulf. Il modulo DCS: Supercarrier e' consigliato, ma non richiesto, sarà infatti possibile giocare tranquillamente anche senza di esso visto che il download del pacchetto installerà due diverse versioni della campagna, una che richiede Supercarrier e l'altra invece che funzionerà con le portaerei "standard" del gioco. Va detto al riguardo che l'uso delle feature di Supercarrier in Rising Squall e' del tutto decorativo e marginale, tanto che volendo se ne può tranquillamente fare a meno.

Lo scopo principale di Rising Squall e' quello di offrire al giocatore la stessa atmosfera, immediatezza e semplicità di gameplay che si può trovare nei giochi della serie Ace Combat e quindi essere godibile anche a coloro che si sono accostati a DCSW solo da poco tempo e ancora non padroneggiano tutte meccaniche di questo gioco. Per farlo gli sviluppatori hanno cercato quanto più possibile di servirci la "pappa pronta", implementando un sistema di auto-configurazione, che prepara in automatico il caccia e le sue armi per l'uso, (cercando di utilizzare quanto più possibile le modalità più semplici e immediate), sgravando quindi il giocatore dalla necessita' di eseguire a mano le complesse procedure di setup.

Oltre a questo va detto che, salvo casi particolari, non ci viene quasi mai richiesto di decollare o atterrare, tanto meno di eseguire la difficilissima manovra di rifornimento in volo. Il briefing di ogni missione ci indica inoltre cosa e' necessario sapere per completarla con successo, eventualmente indicandoci i capitoli della Chuck's Guide che dovremo andarci a leggere. Non ci sarà neppure richiesto di utilizzare la radio visto che tutte le comunicazioni, (ce ne saranno parecchie, rigorosamente in inglese e be interpretate dagli "attori" che interpretano i vari personaggi), saranno completamente  automatiche.

La campagna ci vedrà interpretare il ruolo di Ming, un giovane pilota da caccia, membro di una compagnia militare privata, la B&P, che si ritrova coinvolto in una guerra "sporca" per il controllo del Chunium-500, un elemento chimico utilizzato come sorgente di energia e quindi nelle mire di tutti i paesi dell'universo Inverted (simile come concetto allo Strangereal di Ace Combat). E' possibile leggere il background della vicenda sul sito ufficiale del gioco, mentre una serie di brevi filmati stile anime ci racconteranno la vicenda tra una missione e l'altra. 

A causa di limiti del gioco, i filmanti non saranno riprodotti automaticamente ma dovremo andare ad aprirli a mano dalla cartella di installazione della campagna con il nostro media-player preferito. Visto che i dialoghi in gioco sono tutti in inglese e realizzarti da "doppiatori professionisti", come sbandierato nella lista delle features, avrei sinceramente preferito che anche i filmati fossero stati doppiati nella lingua di Albione, invece di lasciarli in Cinese sottotitolati.

Il lavoro svolto da Inverted per realizzare una campagna accessibile a tutti funziona si ma solo a meta', anzi, a 3/4: in parte a causa del fatto che non e' possibile rendere completamente "arcade" un gioco come DCSW ed in parte per assunzioni fallaci degli sviluppatori stessi: se in Ace Combat il giocatore può affrontare in totale tranquillità avversari in netta superiorità numerica, pretendere la stessa cosa in DCSW e' foriero di un discreto numero di fallimenti, visto che un solo colpo ricevuto può compromettere irrimediabilmente la missione.

Va detto comunque che la campagna in se non e' particolarmente difficile ma presenta comunque almeno 2/3 missioni più complesse del normale, dove fallire e' molto facile.  Per fortuna e' stato implementato un sistema di salvataggio a check-points che permette di riprendere automaticamente da un punto non troppo lontano da quello in cui siamo stati abbattuti. 

Concludendo, pur lodando il notevole sforzo fatto per rendere accessibile anche ai casual gamers un gioco complesso come DCSW trovo che Rising Squall sia una campagna tutto sommato perfettibile: sicuramente piacerà ai newbie ma i veterani del gioco potrebbero storcere un po' il naso.

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